Ancora dettagli sulle perquisizioni a tappeto tra le province di Agrigento, Trapani e Palermo alla ricerca di Matteo Messina Denaro. L’elenco dei perquisiti.
All’indomani della emissione in onda al Tg2 Rai delle immagini inedite ed esclusive che ritraggono Matteo Messina Denaro sul sedile passeggero di un fuoristrada “Mitsubishi Pajero”, guidato da un uomo stempiato e con gli occhiali, non riconosciuto, si è scatenata un’offensiva. Non è noto, e tuttavia sarà molto improbabile, che vi sia stato un nesso di causalità tra il servizio serale del Tg2 Rai e il blitz del mattino successivo, quando 150 poliziotti delle Squadre Mobili di Agrigento, Trapani e Palermo, supportati dallo Sco, il Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, hanno imperversato setacciando il territorio delle tre province, ed eseguendo numerose perquisizioni disposte dalla Procura antimafia di Palermo per stanare, eventualmente, il ricercato Matteo Messina Denaro, immortalato nel video trasmesso dal Tg2 Rai nel dicembre del 2009, a poca distanza dalla casa – masseria di Pietro Campo, 68 anni, capo della famiglia di Cosa Nostra di Santa Margherita Belice, e che avrebbe protetto per un periodo di tempo la sua latitanza. L’elenco firmato dai magistrati palermitani – che forse sono stati destinatari di una “soffiata” oppure sono convinti di avere intrapreso una strada utile e preziosa – comprende venti persone da perquisire, tra noti, meno noti, e non noti, finora, alle forze dell’ordine. Tra i venti vi è, ad esempio, Calogero Giambalvo, 45 anni, ex consigliere comunale di Castelvetrano, città natale di Messina Denaro, appena assolto dall’imputazione di associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta antimafia cosiddetta “Eden”, e condannato per una tentata estorsione aggravata dall’avere agevolato Cosa Nostra. Nello scorso mese di marzo la Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Trapani gli ha sequestrato beni per un valore di un milione di euro. E poi Giovanni Campo, figlio del già citato Pietro Campo. I poliziotti sono stati a lavoro a Castelvetrano, Campobello di Mazara, Santa Ninfa, Partanna, e Mazara del Vallo in provincia di Trapani, Santa Margherita Belice, il paese di Campo, in provincia di Agrigento, e Roccamena, in provincia di
Ecco la lista completa delle persone sospettate di avere avuto, in passato o più di recente, contatti con Matteo Messina Denaro, presunti fiancheggiatori e favoreggiatori della latitanza del superlatitante, contigui ai clan, oppure anche solo custodi di documenti ritenuti altrettanto utili e preziosi. Sono: a Castelvetrano Calogero Giambalvo, 45 anni, Isidoro Cammarata, 61 anni, Filippo Messina, 70 anni, Giovanni Furnari, 75 anni, e Lorenzo Catalanotto, 41 anni. A Santa Margherita Belice perquisite le abitazioni di Giovanni Campo, 31 anni, e Piero Guzzardo, 43 anni. Perquisizioni a Partanna nei confronti di: Pasquale Zinnanti, 55 anni, Filippo Mangione, 57 anni, Nicola Pandolfo, 57 anni, Antonio Trinceri, 56 anni, Tommaso Tumbarello, 54 anni, e Rosario Scalia, 46 anni. E poi Pietro Giambalvo, 83 anni, di Santa Ninfa. Giuseppe Giambalvo, 76 anni, di Roccamena. E poi a Campobello di Mazara: Laura Bonafede, 54 anni, Cataldo La Rosa, 56 anni, Salvatore La Cascia, 42 anni, e Antimo Dell’Aquila, 62 anni. Poi Alessandro Messina, 39 anni, di Mazara del Vallo.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)