Boom di prenotazioni online per vistare i luoghi delle Giornate FAI d’Autunno in provincia di Agrigento.
Al via, dunque, da questa mattina la grande manifestazione di piazza del FAI- Fondo Ambiente Italiano. Un successo già annunciato grazie alle tante prenotazioni arrivate sul sito del FAI.
Ecco tutti i luoghi della X° edizione delle Giornate FAI d’autunno proposte dal Gruppo FAI Giovani, guidato da Ruben Russo, con il supporto della Delegazione FAI Agrigento, diretta da Giuseppe Taibi (per prenotazioni occorre recarsi in loco. Chiuse prenotazioni online
Ad Agrigento: visitabile il Giardino della Kolymbethra, per riscoprire il paesaggio agrario e naturale del Parco della Valle dei Templi. Si potrà passeggiare sugli antichi sentieri, tra gli alberi di agrumi dagli straordinari colori, forme, e profumi. Per i più piccoli “Costruiamo il nostro Alveare”: laboratorio didattico-creativo, racconto sull’Ape Nera e il suo ricercato miele, visita del Giardino. Visita agli Ipogei o “Acquedotti Feaci”.
A Racalmuto: Il Castello Chiaramontano: il bene si presenta in ottime condizioni di manutenzione, grazie anche alla ristrutturazione avvenuta negli anni Ottanta del XX secolo, ed è spesso sede di eventi culturali. Oltre al suo intrinseco valore storico, culturale e architettonico che travalica i confini del borgo, il monumento ospita permanente, in tutti i suoi piani, le opere e le installazioni scultoree di stampo naturalistico di un artista locale tuttora vivente, il maestro Giuseppe Agnello. Il Castello viene inserito come tappa di un itinerario storico-culturale che lo unisce al Teatro Margherita e alla Casa Sciascia; la Casa Museo Sciascia: Nasce con l’intento di essere aperta al pubblico e visitabile tutto l’anno. L’associazione che ne ha la gestione organizza eventi culturali e letterari che sono di richiamo anche per il luogo, rapidamente asceso nel gradimento dei visitatori, attratti da curiosità per la vita dello scrittore racalmutese; Il Teatro Regina Margherita: costruito fra il 1870 e il 1880, il teatro di Racalmuto – 350 posti, due ordini di palchi, un loggione a ferro di cavallo, golfo mistico per l’orchestra e un ampio palcoscenico – nacque come simbolo di stato delle famiglie ricche del paese. La realizzazione dell’edificio fu deliberata il 19 dicembre 1870 e il progetto fu affidato all’architetto Dionisio Sciascia, allievo della scuola di Filippo Basile, al quale si deve il Massimo di Palermo, concepito nello stesso periodo.
Infine, a Porto Empedocle: Street art e letteratura in collaborazione con l’associazione Mariterra.
Si tratta di beni esposti alla visuale quotidiana del passante, con i quali si è inteso recuperare aree lasciate all’abbandono da parte della comunità nel corso degli anni. La visione diretta di tali opere comunicherà non solo gli sforzi e i risultati che volontariato e cittadinanza attiva possono produrre sulle nostre città, ma è anche in grado di veicolare messaggi di diversa natura, e dare un nuovo significato ad angoli cittadini dapprima neutri e grigi. Si va dal dipinto a tema sociale alle espressioni della cultura alta, dalla cultura popolare al mero divertissement cromatico e decorativo. Il tutto sarà presentato dai volontari di Mariterra, che di tale operazione sono stati gli artefici, e che saranno in grado di restituire ai visitatori le suggestioni che hanno animato ciascuna opera. Nell’occasione delle Giornate FAI di Autunno, la visita viene pensata come una mostra urbana itinerante che, grazie anche al percorso ad anello, riesce a dare una coerenza unitaria ai vari scorci del centro storico che verranno presentati.