Gli Ordini dei medici di Sicilia istituiscono un gruppo di lavoro permanente sulla medicina di Genere per promuovere un nuovo approccio di medicina che, tenendo conto delle differenze di sesso, garantisca una reale appropriatezza nella prevenzione, la diagnosi e la cura delle persone.
“Non si tratta di una specialità ‘femminile’ – sottolineano i nove presidenti Omceo – ma di un approccio corretto di medicina sempre più personalizzata, a misura di uomo e di donna. Un orientamento che dovrebbe essere insegnato e praticato da tutti i professionisti, soprattutto dai giovani medici”.
“Le differenze biologiche, ambientali e socio-culturali legate al genere sono determinanti sull’evoluzione delle malattie – proseguono i presidenti – eppure il più delle volte sono trascurate. Anche il Covid ci ha insegnato che è necessario sopperire ad una ‘insufficienza’ della scienza medica concentrata ancora su evidenze che arrivano da studi condotti solo su una popolazione maschile”.
“Il team di studio – spiegano – svilupperà un piano formativo e informativo indirizzato all’interdisciplinarietà e all’approfondimento delle variabili legate al genere per mobilitare i medici del territorio verso una coscienza culturale di una medicina su misura. L’obiettivo è costruire una rete di specialisti che acquisiscano competenza sui processi fisiopatologici che intervengono rispetto al sesso, fino all’applicazione clinica”.
Il progetto è già partito con un questionario che gli Ordini hanno inviato agli iscritti per valutare il grado di consapevolezza sul tema.
Il gruppo di lavoro è coordinato dal consigliere dell’Omceo Silvia Radosti, medico di medicina generale. Fanno parte del team: i nove presidenti degli Omceo di Sicilia; Giuseppina Campisi, direttore del Dipartimento di Chirurgia oncologica del policlinico P. Giaccone di Palermo); Carolina Vicari, dirigente medico dell’Arnas Civico di Palermo; Antonia Matina, dirigente medico del policlinico P. Giaccone; Giuseppina Dino, dirigente medico Inail; Mirella Milioto, dermatologa pediatra.