Erano da poco passate le 21 dell’11 dicembre quando a Ravanusa, piccolo borgo dell’agrigentino, un forte boato ha fatto presagire l’avvento di una catastrofe.
Forse l’esplosione di una bombola di gas, prima, o forse una perdita di gas dalle condutture, adesso, ha creato uno scenario di guerra a Ravanusa. Un intero circondario è stato distrutto, le vittime accertate sono 3 e tanti i dispersi.
La prima richiesta di aiuto è arrivata dal sindaco Carmelo D’Angelo con la quale invitava tutti ad intervenire: “la situazione è disastrosa”.
Un fiume di volontari sono arrivati per fare il possibile, da tutte le parti. Questa sciagura non è rimasta in sordina, i segnali di vicinanza sono arrivati anche dal presidente della Repubblica Mattarella, che ha voluto sentire personalmente il D’angelo per una profonda dimostrazione di vicinanza dello Stato.
In prima linea, oltre le centinaia di volontari troviamo gli uomini del corpo dei Vigili del Fuoco, che dalle prime ore della sciagura e fino ad ora si stanno spingendo oltre alle loro forze nella ricerca e il salvataggio dei dispersi.