L’Ance batte ancora cassa

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La denuncia dei costruttori edili siciliani: dalla Regione il pagamento solo del 50% dei lavori alle imprese atteso dal novembre del 2020. L’appello dell’Ance.

Lo scorso rovente 6 agosto i rapporti tra i costruttori edili siciliani e la Regione si sono arroventati a causa del mancato pagamento dei lavori alle imprese, a tal punto che l’Ance, l’Associazione dei costruttori edili siciliani, annunciò una denuncia civile e contabile contro la Regione. Nella provincia di Agrigento il primo a sollevare le barricate a fronte dei ritardi nei pagamenti, attesi dal novembre del 2020, fu il presidente provinciale dell’Ance, Carmelo Salamone. Poi, in ambito regionale, la vertenza è stata rilanciata dal presidente di ConfIndustria Sicilia, Alessandro Albanese, che, come Salamone, ha paventato il collasso delle imprese indebitate con gravi conseguenze su indotto e occupazione. Poi è stata l’Ance Sicilia ad annunciare di avere incaricato uno studio legale per scagliare contro la Regione un ricorso collettivo delle imprese edili associate, in sede civile e alla Corte dei conti. Poi, il 2 settembre, la Regione ha deliberato i pagamenti per gli appalti pubblici eseguiti dai costruttori edili. Ebbene, adesso l’Ance batte ancora cassa perché la Regione è ancora debitrice di circa 700 milioni di euro per lavori eseguiti e non pagati.

E il presidente dell’Ance, Santo Cutrone, spiega: “L’Assemblea Regionale siciliana ha approvato la legge di Bilancio 2021 solo lo scorso mese di aprile, e da allora si sono susseguiti vari intoppi nella procedura di attuazione. E così, finora è stato pagato appena il 50% delle somme dovute. E’ una situazione che, come Ance Sicilia ha più volte denunciato, ha notevolmente stressato dal punto di vista finanziario un settore già fortemente provato dalla lunga crisi. Siamo preoccupati perché ancora il testo della legge di Bilancio 2022 non vede la luce, e sentiamo parlare dell’intenzione di andare all’esercizio provvisorio. Approvare il Bilancio di previsione il prossimo anno sarebbe una sciagura per tutte le nostre imprese, perché provocherebbe ulteriori ritardi nei pagamenti che il nostro settore non è più in grado di reggere. Ci sarebbe una moria di imprese”.

E poi Cutrone conclude rivolgendosi a presidente, assessori e deputati: “Facciamo appello al governo regionale e a tutte le forze politiche dell’Assemblea affinché con l’impegno di tutti sia possibile approvare la legge di Bilancio entro la scadenza di legge del 31 dicembre di quest’anno, per consentire una continuità amministrativa che garantisca puntuali pagamenti a tutti gli imprenditori che impegnano risorse prestate dalle banche per realizzare le infrastrutture necessarie allo sviluppo della Sicilia”.

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