Covid, in arrivo l’ondata dei 70mila fuorisede siciliani

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Sono circa 70mila i siciliani, tra studenti e lavoratori, che vivono fuori dall’isola, soprattutto nel nord Italia, che torneranno questa settimana per trascorrere le festività natalizie, e di fine anno, con i loro familiari. Con il numero dei contagi da Covid-19 in aumento cresce la preoccupazione. A quanti tornano in Sicilia, si aggiungono i turisti attesi in questi giorni, anche se negli ultimi giorni in tutta Italia si sono verificate diverse disdette. L’arrivo della variante Omicron, e la prospettiva di un aumento esponenziale dei contagi, hanno infatti consigliato a molti di rinunciare a viaggi e vacanze per i giorni di Natale e Capodanno.

Quest’anno c’è lo spettro della variante Omicron e di un contagio che può raggiungere numeri incontrollabili a gennaio. A ciò si aggiungono anche possibili nuove restrizioni che dovrebbe adottare il Governo nazionale il prossimo 23 dicembre, quando è atteso il Consiglio dei Ministri. I controlli previsti sono affidati al buon senso, in questi giorni molti giovani tornati dal Nord, e sbarcati negli aeroporti siciliani si sono sottoposti a tampone prima di riabbracciare i familiari, ma non esiste un percorso obbligatorio. Per viaggiare occorre essere muniti di Green pass, quindi vaccinati o in possesso dell’esito di un tampone negativo.

Negli aeroporti i tamponi sono obbligatori, come deciso dal governo Draghi, anche per i vaccinati che arrivano dall’Estero, ma per chi giunge da tutte le destinazioni italiane non vi è alcun controllo. Al porto di Palermo invece i controlli del Green Pass si limitano alla nave da Tunisi. Per quanto riguarda i treni a lunga percorrenza ci si limita a controllare il Green Pass base. E chi ha deciso di arrivare in Sicilia in auto, attraversando lo stretto di Messina, dovrà esibire, così come introdotto dal governo Draghi, il Green Pass base per salire sul traghetto.

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