Appena una decina di giorni addietro a Ravanusa si è scatenato l’inferno. Uno scoppio, una vera e propria bomba. 11 morti, tantissima gente sfollata, una vera ecatombe.
Siamo a metà delle feste natalizie. Chi non ha vissuto in prima persona il dramma di Ravanusa, giustamente, è andato avanti. La vita continua, e continua per tutti. Abbiamo festeggiato, abbiamo cenato e pranzato in abbondanza, abbiamo sorriso, siamo stati buoni e per un momento abbiamo anche dimenticato.
Ciò non vuol dire non essere vicini alla comunità ravanusana alla quale va tutto il nostro affetto e quello dei nostri lettori. Così come quello di tanta gente che insieme ha vissuto e sofferto le immagini che arrivavano da Ravanusa. Di certo, Gesù, è nato anche li, tra quelle maledette macerie.
Onore ai caduti di questa strage.