Incontro al Comune per discutere sull’anomala situazione dell’applicazione dell’Imu-Ici sui terreni edificabili

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Lo scorso venerdì 17 dicembre, si è tenuto, presso il comune di Agrigento, un incontro sull’anomala situazione dell’applicazione ICI/IMU sui cosiddetti “terreni edificabili”.

All’incontro erano presenti, oltre al Sindaco di Agrigento dott. Francesco Miccichè, alcuni dirigenti comunali e numerosi cittadini interessati alla problematica.

Alla fine dell’incontro è emersa l’assurdità della vicenda, che ad Agrigento perdura da oltre 15 anni, ed è stata apertamente dichiarata la volontà di porvi, in qualche modo, rimedio.

Al fine di riassumere l’anomala vicenda si ricorda che ad Agrigento alcuni terreni delle zone Cannatello, Guardia, Zingarello, che prima erano “agricoli”, sono diventati edificabili, già dal 2005. Il paradosso, è che anche se sono edificabili, i diversi proprietari non hanno mai potuto costruirci sopra non solo un qualsiasi manufatto in muratura, ma neanche un gazebo. Tale situazione perdura da oltre 15 anni. Questo perchè il comune di Agrigento non ha mai completato l’iter urbanistico che avrebbe permesso l’effettivo utilizzo edificatorio. I titolari dei terreni, però, sono stati chiamati, per tutti questi anni, a pagare il relativo tributo, con l’aliquota per i terreni edificabili, che in alcuni casi arriva a pesare diverse migliaia di euro l’anno.

La situazione agrigentina vede inoltre un altro paradosso.

Non solo gli importi da primato degli accertamenti tributari, ma anche il fatto che la revisione del piano regolatore si muove per azzerare del tutto ogni espansione urbanistica, prevedendo, nelle linee guida al nuovo PRG, un consumo di territorio pari a zero.

Tale situazione annulla anche ogni lontana possibilità di poter, in qualche modo, compensare, in un lontano futuro, i prelievi tributari a cui i cittadini sono attualmente esposti.

Ed ecco in breve il grande paradosso e la grande ingiustizia di cui sono vittima molti Agrigentini.

E’ da anni che si prova a sollevare la problematica senza fino ad ora aver ottenuto alcun risultato. A niente sono valsi gli interpelli e le sollecitazioni ai politici di tutti i livelli. A questo punto è d’obbligo una riflessione e qualche dettaglio consumato a margine dell’annosa questione. I rappresentanti politici agrigentini, sia locali che deputati e referenti nazionali, della questione, non hanno minimamente mai voluto interessarsi.

Anche le passate amministrazioni e i consiglieri comunali nel frattempo eletti, non hanno mai trattato l’anomala e pesante situazione di cui sono vittima i malcapitati cittadini. L’intera deputazione agrigentina, sulla questione, come su mille altre, non ha mai voluto spendere una sola parola.

Purtroppo ormai siamo di fronte ad una totale assenza della rappresentatività della politica e del vecchio obbligo di mandato, che in tempi passati è stato un sicuro aiuto per la trattazione di tanti problemi.

I nostri politici oramai si occupano di altro, disinteressandosi completamente delle istanze dei cittadini che rappresentano e delle problematiche dei territori in cui sono stati eletti.

In mezzo a tale situazione di totale assenza dei referenti politici, si registra il promettente atteggiamento del sindaco di Agrigento, dott. Francesco Miccichè, che sulla questione ha posto un orecchio più attento, condividendo inoltre un’ interpretazione dell’intera vicenda, che obbliga a dover ritrattare l’anomala situazione.

Purtroppo anche l’autorevole voce del primo cittadino di Agrigento non lascia intravedere una sicura risoluzione del problema per i malcapitati cittadini.

E’ evidente che la troppa mediocrità ed il totale disinteresse della politica agrigentina, lasciano spazio a forti preoccupazioni ed al perdurare delle condizioni in cui versa la città di Agrigento e l’intera provincia.

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