La Dia, la Direzione investigativa antimafia, ha eseguito in provincia di Messina un decreto emesso dalla Corte d’Appello di confisca di beni per circa 7 milioni di euro a carico di un imprenditore nel settore della commercializzazione di pellame, ritenuto socialmente pericoloso a seguito di pregressi giudiziari per truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, abusivismo finanziario e usura. L’imprenditore è anche sospettato di essere contiguo ad ambienti mafiosi locali. La misura eseguita è un provvedimento di secondo grado che segue quelli di sequestro e di confisca emessi dal Tribunale di Messina già nel corso del 2020. Nel dettaglio sono stati confiscati la quota pari al 50% di una società, la quota pari al 20% del Fondo Consortile di un Consorzio, 17 unità immobiliari tra fabbricati e terreni, 20 mezzi personali e aziendali, e vari rapporti finanziari.
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