Come già pubblicato, la giunta regionale ha deliberato l’acquisizione della casa a Canicattì in cui ha vissuto il giudice Rosario Livatino, per inserirla nella Rete regionale della case – museo. Ebbene, adesso la proprietaria dell’immobile si oppone: “Non è in vendita”. Lei, Giuseppina Profita, e l’associazione Casa Giudice Livatino, presieduta da Claudia Vecchio, affermano: “Non si può calpestare la volontà del padre del giudice assassinato dalla mafia. L’associazione è indignata nell’apprendere che la Regione acquisterà o acquisirà la casa del beato, e non consentirà di trasformarla in un freddo museo iper-tecnologico. Come gestori e custodi siamo onorati che la Regione abbia posato lo sguardo su casa Livatino, volendola inserire nella rete delle case museo, ma ci aspettiamo che contribuisca alla nostra opera. Casa Livatino è già luogo aperto di preghiera, di meditazione e di cultura, e ha necessità di essere tutelata. Siamo disponibili a dialogare con la Regione che invitiamo a venirci a trovare per conoscere la nostra realtà, ma ci opporremo al trasferimento di proprietà affinché sia rispettata la volontà di chi è stato privato del suo unico figlio”.
Notizie correlate
-
Inaugurata a Siculiana la mostra “A.S.T.R.O. – Ayrton Senna: testimonianze e racconto delle origini”
Condividi Visualizzazioni 125 Alla conferenza di presentazione, si sono susseguite testimonianze che hanno ripercorso la storia... -
Erosione contrada Kaos: lavori in corso almeno fino a marzo
Condividi Visualizzazioni 149 Tra Agrigento e Porto Empedocle, sul versante costiero a ridosso di contrada Kaos,... -
Il TAR-Palermo dichiara estinto procedimento disciplinare a carico di un Ispettore della Polizia Penitenziaria e condanna il Ministero della Giustizia al pagamento delle spese di lite
Condividi Visualizzazioni 323 Nel 2019, il Dott. D.N.N., originario di Raffadali, Ispettore Capo della Polizia Penitenziaria...