Movimento 5 Stelle – Ambiente, 1 a 1

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Il Movimento 5 Stelle all’Assemblea Regionale: bocciato un ordine del giorno contro il rigassificatore a Porto Empedocle. Un altro contro le trivelle selvagge è stato approvato.

La partita per la tutela dell’ambiente, che il Movimento 5 Stelle è impegnato a giocare, al momento si è conclusa con un pareggio: 1 a 1. Infatti: all’Assemblea Regionale Siciliana un ordine del giorno dei 5 Stelle sul rigassificatore a Porto Empedocle è stato bocciato. E un altro ordine del giorno pentastellato sulle trivellazioni alla ricerca di gas in Sicilia è stato approvato. I dettagli: Sala d’Ercole, con il parere negativo del governo Musumeci e il voto contrario del Partito Democratico, ha bocciato un ordine del giorno a firma del capogruppo del Movimento 5 Stelle, l’agrigentino Giovanni Di Caro, che avrebbe impegnato il governo regionale a intraprendere iniziative nei confronti del governo nazionale per stoppare il progetto di un rigassificatore a Porto Empedocle.

E Giovanni Di Caro, incassato il goal, commenta: “Con la scusa di una guerra si punta a ripescare un progetto vecchio, dimenticato, che richiederà tempi di realizzazione di almeno un decennio, non si sa con quali ricadute occupazionali, e con contraccolpi negativi per il territorio. Abbiamo un territorio devastato, privo di qualsiasi tipo di infrastruttura idonea alla vocazione turistica dei luoghi meravigliosi in cui viviamo, e si dà priorità a strutture di questo tipo, senza tenere in nessun conto la volontà dei cittadini agrigentini che più volte hanno rappresentato il timore che da questa struttura scaturiscano più danni che benefici, che potrebbero penalizzare il settore turistico locale e le attività lavorative più strettamente legate all’economia marina. Troppe volte, con la scusa delle emergenze che non finiscono mai, si sono commessi errori irreversibili per il territorio e per i suoi abitanti. L’Ilva di Taranto in questo senso insegna. Dispiace che a favore del rigassificatore si sia espresso anche il Partito Democratico, oltre che il governo Musumeci” – conclude Di Caro. Poi la rete del pareggio: l’Assemblea ha approvato un ordine del giorno a prima firma del deputato 5 Stelle Giampiero Trizzino, che, a fronte delle da lui definite “trivelle selvagge”, impegna il Governo regionale a valutare con estrema attenzione le caratteristiche del territorio siciliano nella ricerca di gas e idrocarburi.

E Trizzino, dopo l’1 a 1, commenta: “Su nostra proposta, il governo regionale ha assunto l’impegno di rappresentare innanzi al ministero della Transizione ecologica i vincoli paesaggistici e le caratteristiche del territorio della Sicilia nell’individuazione delle aree non idonee per la ricerca di gas. La Sicilia ha una riserva complessiva nella terraferma che non supera neppure 1 miliardo di metri cubi. Per questa ragione, trivellare ancora in cerca di gas serve a poco, se non a danneggiare l’ambiente, ed ecco perché bisogna spingere verso le rinnovabili. Si tratta di un passo avanti verso la transizione energetica, perché è vero che abbiamo ancora necessità di utilizzare il gas, ma non si può negare che il suo impiego è esclusivamente finalizzato ad accompagnare lo sviluppo delle fonti rinnovabili, che dovranno essere determinanti per la strategia energetica del prossimo futuro”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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