Correva l’anno 2018, per l’esattezza era il 15 maggio di quattro anni fa quando, nel giorno del 72° anniversario dell’autonomia siciliana, la giunta Musumeci, da Agrigento dove si era svolta una riunione straordinaria, varava il finanziamento di circa quattro milioni di euro per il ripascimento della spiaggia di Eraclea Minoa. Nell’attesa dei lavori, l’erosione costiera si è letteralmente divorata altri metri preziosi di costa e nelle scorse ore il presidente Musumeci, dopo un sopralluogo sulla suggestiva spiaggia dorata, forse perchè attratto dal canto delle “sirene” elettorali, ha finalmente annunciato il prossimo avvio dei lavori.
“In questi anni di inattività del governo Musumeci – dice il deputato regionale Giovanni Di Caro – dopo il lungo e asfissiante pressing del gruppo parlamentare del Movimento Cinque Stelle, alla vigilia delle elezioni il governo ha, finalmente annunciato l’imminente avvio dei lavori di ripascimento. Il fatto che Musumeci – dice ancora Di caro – abbia bisogno dell’ennesima riunione operativa per sapere che la Soprintendenza del Mare non è ancora in possesso delle due relazioni tecniche sul monitoraggio è davvero aberrante. La Soprintendenza , che dipende da Musumeci, successivamente rilascerà il parere (favorevole perché pare non ci siano reperti archeologici da salvaguardare) per consentire l’avvio dei lavori.
Quindi delle due una: o – conclude Di Caro – il presidente della Regione dopo 4 anni continua a fare propaganda elettorale su Eraclea Minoa o non sa neanche cosa fanno i suoi dipendenti che lui, con troppa facilità, indica con il termine burocrazia come se fosse un corpo a lui estraneo”.