Il Governo nazionale impugna l’esercizio provvisorio del bilancio della Regione Siciliana ad un mese dalla scadenza. I dettagli e le reazioni.
L’esercizio provvisorio del bilancio della Regione, a fronte della mancata approvazione della finanziaria entro il 31 dicembre scorso, è stato disposto fino al termine massimo consentito, ovvero quattro mesi, al 30 aprile prossimo. Ebbene, esattamente ad un mese dalla scadenza il Consiglio dei ministri, che ha sostituito in tale competenza il Commissario dello Stato, ha impugnato la legge sull’esercizio provvisorio deliberata dalla Giunta e poi approvata dall’Assemblea Regionale.
L’impugnativa non intacca e affonda norme cruciali che obbligherebbero la Regione a bloccare la spesa. Cadono invece due misure che avrebbero consentito di finanziare la proroga dei contratti per i precari dell’Aras, l’associazione regionale allevatori, e lo svolgimento del concorso per 46 posti di agente forestale per i quali sono pervenute decine di migliaia di domande di partecipazione. Tuttavia non dovrebbe scattare lo stop al bando, perché la norma impugnata stanzia solo una somma, circa 2 milioni per lo svolgimento delle prove, che – spiegano alla Regione – può essere recuperata da altre fonti. Secondo il Consiglio dei ministri tali disposizioni in materia di autorizzazione di spesa e di assunzioni sono in contrasto con gli articoli 81 e 117 della Costituzione sugli equilibri di bilancio a fronte di pesanti indebitamenti. Nel frattempo, l’assessore regionale all’Economia, e vice presidente della Regione, Gaetano Armao, rassicura: “La spesa della Regione non si bloccherà, l’impianto finanziario della legge non è intaccato dall’impugnativa”.
E infatti, in una nota diffusa dalla Regione si legge: “Nessuna delle norme impugnate ha refluenza sugli equilibri finanziari dell’esercizio provvisorio, che rimane pertanto esente da censure da parte del Governo. Le disposizioni impugnate riguardano, in particolare, l’articolo 9, con il quale si sono apportate modifiche alle norme sul Corpo forestale della Regione, e l’articolo 10 con il quale è stata prorogata l’utilizzazione del personale precario dell’Aras. I dipartimenti interessati hanno richiesto di resistere di fronte alla Corte costituzionale in difesa delle previsioni normative”. L’anno scorso sono state 13 le leggi regionali impugnate dal governo nazionale. E quest’anno sono già 3. E il capogruppo del Partito Democratico, Giuseppe Lupo, commenta lapidario: “E’ un governo regionale pasticcione che è riuscito a farsi impugnare persino l’esercizio provvisorio”.
E il Movimento 5 Stelle aggiunge: “Più volte ci siamo espressi ricordando al governo Musumeci che l’arte del prorogare sempre e comunque non porta buoni frutti, e il Consiglio dei ministri ci ha dato la conferma: il percorso seguito dalla Regione è fallimentare, servono soluzioni diverse e non basta certo rinviare i problemi”.