La Ugl Sicilia ha iniziato in questi giorni il tour nelle provincie isolane per incontrare i lavoratori precari della sanità, impegnati fino al 31 marzo nelle attività per il contrasto alla diffusione del Covid-19 e oggi in fermento per ottenere una proroga dell’incarico fino al 31 dicembre, nelle more dell’avvio delle procedure finalizzate al reclutamento a tempo indeterminato. Prima tappa è stata Catania, con una videoconferenza, poi Agrigento in presenza, per un confronto in particolare con gli operatori amministrativi che, dopo aver profuso un contributo importante nell’ambito delle strutture Covid-19 in oltre due anni di servizio, rischiano di rimanere fuori da ogni logica di reinserimento lavorativo. Un’azione diversa, rispetto a quella invece rivolta a medici, infermieri e operatori sanitari, che hanno maggiori possibilità di stabilizzazione in un arco temporale compreso da ora al 2023. Anche se ancora oggi, nonostante i ripetuti appelli, le procedure di proroga e di assunzione in Sicilia continuano ad essere gestite dalle Aziende sanitarie ed ospedaliere in maniera non uniforme, come evidenziano il segretario regionale della federazione Ugl Salute Sicilia Carmelo Urzì e l’aggiunto Raffaele Lanteri, insieme al segretario dell’Unione regionale Giuseppe Messina. “Dal 1° aprile stiamo assistendo al liberi tutti dove ogni Azienda, interpretando a modo proprio il preciso atto di indirizzo dell’Assessorato regionale della Salute, concede proroghe di varia durata ed attiva procedure diverse utilizzando criteri non conformi a quelli adottati possibilmente anche da un’altra Azienda della stessa città. E’ una situazione assurda – tuonano Urzì, Lanteri e Messina – che sta generando caos e smarrimento tra i precari, mentre ancora la cabina di regia unica di monitoraggio che avevamo richiesto all’assessore regionale Ruggero Razza non si vede neanche all’orizzonte. In più, nelle ultime ore è emerso anche il fatto che qualche Azienda sta espletando procedure concorsuali per l’assunzione di personale amministrativo senza tenere conto di chi ha lavorato fino a pochi giorni fa in strutture Covid-19. Quanto disposto dall’Assessorato – sottolineano i tre sindacalisti – è chiaro e prevede che l’operato di questi lavoratori sia opportunamente valorizzato nell’ambito dei bandi che si andranno a pubblicare. Chiediamo quindi ancora una volta all’Assessore di sgombrare il campo da equivoci e disagi, che interessano da vicino il futuro di migliaia di siciliani, attivando l’organismo operativo da noi richiesto (anche nell’ambito del Tavolo regionale della Salute) e pretendendo dalle Aziende sanitarie ed ospedaliere lo sforzo di procedere in maniera quanto più omogenea è possibile – concludono gli esponenti della Ugl Sicilia.”
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