L’assemblea dei sindaci (quelli che c’erano perchè ben 16 si sono astenuti dal voto cercando di far prolungare ancora il caos che regna per eleggere i vertici dell’Aica) ha ratificato la nomina a Direttore Generale dell’Aica di Domenico Armenio, il quale ha ottenuto una striminzita vittoria con soltanto 9 voti favorevoli. Armenio prende il posto di Fiorella Scalia.
Il giochetto degli astenuti non ha funzionato in quanto non fanno “percentuale”; in pratica il numero degli astenuti non viene preso in cosiderazione nel conteggio finale.
Chi pensa, però, che questa nomina non subisca ancora altri ulteriori colpi bassi (come è accaduto la prima volta) si sbaglia di grosso. Troppa la politica presente in questa occasione e si sa, quando c’è la politica di mezzo il bordello è sempre assicurato.
I dissidenti, chiamiamoli così, sperano ancora di poter portare ai vertici dell’Aica Claudio Guarneri. Il sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro è il primo a volere Guarneri. Disarmanti le liti accadute prima, durante e dopo la votazione.
Qualcuno ha anche parlato di “carte irregolari” e non si esclude, come hanno chiesto diversi sindaci, di far pervenire eventualmente il carteggio del vincitore direttamente in Procura per capire se esistono le condioni o meno della nomina di Armenio.
Non finisce qui.