Dunque, l’Unione Europea ha disposto l’embargo totale via mare immediato del petrolio dalla Russia, e l’embargo totale via tubo entro il 31 dicembre prossimo. A fronte di ciò il sindaco di Priolo Gargallo, Pippo Gianni, è molto preoccupato dalle conseguenze per lo stabilimento Isab del Siracusano, controllato dalla russa Lukoil. E spiega: “L’Isab Lukoil di Priolo, insieme con le altre realtà del polo petrolchimico, partecipa al gettito fiscale per 15 miliardi di euro all’anno: il governo nazionale ha quindi il dovere di intervenire, se non con il Pnrr, che non consente investimenti negli stabilimenti di raffinazione del petrolio, con altri strumenti. Bisogna evitare la tragedia industriale, sociale, economica e occupazionale. Ho chiesto un incontro al premier Draghi per due volte, per rappresentare le nostre preoccupazioni. Noi sosteniamo lo Stato con un bel po’ di risorse, e il governo ha il dovere di intervenire. Se cade la Lukoil cade tutto il sistema economico e occupazionale della provincia di Siracusa, e si rischia il baratro per circa 9mila persone”. Il sindaco Gianni ha incontrato i sindacati di categoria, e poi si è confrontato con il vice ministro allo Sviluppo economico, Alessandra Todde. E annuncia una manifestazione per venerdì prossimo 10 giugno: “Ci sarà tutta la provincia di Siracusa e non solo, visto che l’area di Priolo dà lavoro anche alle altre province siciliane, e rappresenta il 40% della raffinazione di petrolio sul territorio italiano”.
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