“scopo di questa rubrica è assicurare una periodica informazione su temi ed argomenti di maggior interesse di famiglie, cittadini, utenti e consumatori , come anche quello di fornire chiarimenti e risposte alle domande di tutela ed assistenza che i cittadini e utenti vorranno fare pervenire all’indirizzo di posta elettronica: dilloasicilia24h@gmail.com“
Ad avvio di questa rubrica, la storia aiuta a ripensare il difficile percorso giuridico-legislativo, in cui negli ultimi 70 anni si è incamminata la tutela di cittadini, utenti e consumatori. Per molti versi il mercato, al tempo della pandemia, è apparso quasi simile agli albori degli anni “50, quando i prezzi erano praticati ad arbitrio di produttori e venditori. Allora, con il favore di una legislazione tra le più arretrate, dilagavano sofistificazioni e frodi nel campo alimentare. Le lacune normative riguardavano ogni settore della produzione e della distribuzione, per non parlare dei servizi di interesse collettivo, gestiti in regime di monopolio e senza alcun riguardo per gli utenti.
Il 25 novembre 1955, all’ avanzare di questi fatti, l’antesignano Vincenzo Dona fonda l’Unione Nazionale Consumatori, contribuendo all’emanazione di leggi e regolamenti che ad oggi, rendono meno indifeso il consumatore. Come non ricordare la prima campagna contro le frodi olearie, a seguito delle quali con la legge n. 1407\60, furono emanate “ Norme per la classificazione e la vendita degli oli d’oliva”; come anche le leggi a tutela delle denominazioni d’origine dei vini.
Seguirono l’introduzione di norme riguardanti l’uso di coloranti ed additivi chimici, in luogo di componenti anche nocivi; la disciplina dell’igiene di imballaggi, recipienti e utensili destinati a venire in contatto con le sostanze alimentari; la biodegradabilità di detergenti sintetici; la data di scadenza degli alimenti; la produzione, vendita, confezionamento ed etichettatura dei surgelati; la sicurezza di impianti elettrici e a gas; l’etichettatura in lingua italiana e su quella dei prodotti tessili, grazie alla quale oggi il consumatore può conoscere la composizione del capo che acquista.
Talvolta sono stati necessari molti anni e tanta fatica, ne sono occorsi proprio undici di anni proprio per la sopracitata legge sull’etichettatura dei tessili. Come sono trascorsi ben diciotto anni per emanare la “legge quadro dell’alimentazione n. 283\62” , più volte emendata ed integrata. Per arrivare a tempi più recenti, il legislatore italiano ha impiegato oltre 5 anni per approvare la class-action, normata dall’articolo 140 bis del Codice del Consumo, entrata in vigore nel gennaio 2010. Per non parlare di controlli e sequestri, seguiti da indagini e prove comparative effettuate dall’Unione nazionale Consumatori, con conseguenti denunce inoltrate all’Amministrazione pubblica, ai NAS, alla Magistratura, all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Dai cui effetti ne sono derivati decreti di espulsione dal mercato, di prodotti fabbricati senza l’osservanza delle norme di sicurezza, come anche condanne per pubblicità ingannevole e condotta di vendita aggressiva.
Fa testo la storica sentenza del Tribunale di Napoli ottenuta nel 2013, quale prima pronuncia favorevole ai consumatori, in accoglimento di una class-action inoltrata dall’Unione nazionale consumatori ai sensi dell’art. 140 – bis del Codice del Consumo, che ha riconosciuto ad un gruppo di turisti in viaggio a Zanzibar, il risarcimento del danno da vacanza rovinata.
Ai giorni nostri ancora molto deve essere fatto a tutela di cittadini, utenti e famiglie, costretti dalla crisi economica ed occupazionale a far fronte con crescenti difficoltà agli aumenti fuori controllo dei servizi di pubblica utilità: energia elettrica, gas, carburanti, acqua, rifiuti, trasposrti nonché a confrontarsi su numerosi nuovi fronti: clausole vessatorie, banche, pubblicità ingannevoli, commercio elettronico etc…
Nel comune interesse di quanti sono chiamati a governare gli enti locali e i servizi di pubblica utilità, non è più rinviabile l’ istituzione presso ciascun ente preposto di una “ Consulta” dei servizi ad essi assegnati dalla legge per le rispettive competenze: salute, acqua, rifiuti, servizi sociali, istruzione, viabilità e trasporti urbani, impiantistica varia , cultura, tutela degli animali, ambiente e verde pubblico. Un organismo quindi appositamente regolamentato che veda, per ciascuna specificità da trattare, la presenza delle associazioni di riferimento riconosciute dal Codice del Consumo ed in quanto tali rappresentative a livello nazionale e regionale poiché membri di diritto del CNCU e del CRCU, rispettivamente Consiglio Nazionale e Regionale di Consumatori e Utenti. Come confermato dal Ministero Sviluppo Economico e dalla Presidenza Regione Sicilia.
Solo tali associazioni in rappresentanza di cittadini\utenti, come regolamentato dal Codice del Consumo L.n. 206\2005 e seguenti – sono autorizzate ad inoltrare proposte, gestire reclami e conciliazioni, avverso gli enti erogatori di servizi di pubblica utilità: salute, ambiente, energia, acqua, rifiuti, luce, gas, telefonia, trasporti, tempo libero.
Tra gli enti preposti, è di esempio l’Asp1 di Agrigento che, per tramite del Commissario Straordinario Dott.Mario Zappia, d’intesa con le associazioni dei consumatori ed il Tribunale dei diritti del Malato, ha già avviato le premesse per un proficuo percorso, avente ad oggetto il miglioramento dei servizi a tutela della salute dei cittadini.
Se da un lato le istituzioni preposte mostrano attenzione per tali problematiche, dall’altro non sempre offrono ai consumatori, procedure, strumenti e luoghi per esprimere opinioni, manifestare dissensi, nonché gestire reclami e contenziosi.
Non ultimo, scopo di questa rubrica è assicurare una periodica informazione su temi ed argomenti di maggior interesse di famiglie, cittadini, utenti e consumatori , come anche quello di fornire chiarimenti e risposte alle domande di tutela ed assistenza che i cittadini e utenti vorranno fare pervenire all’indirizzo di posta elettronica: dilloasicilia24h@gmail.com.