La richiesta, a firma del presidente Giuseppe Di Miceli, richiama le istituzioni destinatarie dell’istanza a “fornire urgente riscontro rispetto a quanto richiesto, e al rispetto, una volta di più, delle norme statutarie nei confronti di questa Consulta e dei doveri di trasparenza e partecipazione nei confronti dei cittadini utenti”. La Consulta ritiene urgente intraprendere un sereno confronto tra gli organi statutari finalizzato al controllo della gestione di Aica.
“Lo vogliamo fare – dicono le associazioni facenti parte della Consulta – senza essere costretti a ricorrere alla stampa per le dovute risposte, affinché si possa offrire un servizio idrico a gestione pubblica che sia direttamente proporzionale, in termini di efficienza, alle somme pagate dal cittadino. Bisogna evitare – aggiungono – che Aica sia l’ennesimo carrozzone politico”.
Gli interrogativi posti riguardano la relazione semestrale che il presidente del CdA di Aica ha diffuso alcune settimane che evidenzia le sofferenze economico/finanziarie, la nomina di un direttore in house all’azienda e sui ritardi nella nomina del legittimo direttore vincitore di concorso, sul perche, infine, è stato necessario ad Aica incontrare in data 6 maggio i vertici della società milanese A2 Brescia Spa, sollevando polemiche, in primis quella del Presidente del Cda che era assente. “Si tratta – si chiede la Consulta – di movimenti preparatori alla consegna della gestione del servizio tra le braccia di un privato ?”
Giuseppe Recca