Presentato stamani al Collegio dei Filippini di Agrigento, il Logo ed il sito di Agrigento Capitale della Cultura 2025, Antonino Mangiacavallo: “In gara per vincere “.
Un telamone stilizzato che sostiene Agrigento raffigurante i quattro elementi, Fuoco Aria, Terra e Acqua, che rappresentano le radici dell’esistenza.
E’ questo il significato del logo progettato dall’architetto Barbara Spallitta per la candidatura della città a Capitale della cultura 2025.
Il simbolo di Agrigento Capitale della Cultura 2025 è stato presentato stamani al Collegio dei Filippini di Agrigento alla presenza del Sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, del presidente dell’Ecua Nenè Mangiacavallo, del direttore del Parco Archeologico Valle dei Templi Roberto Sciarratta e del Direttore dei Beni Culturali Ecclesiastici della Curia di Agrigento Don Giuseppe Pontillo. Presenti, inoltre, i massimi rappresentati delle associazioni e dell’imprenditoria agrigentina.
Il logo, dicevamo, si ispira al Telamone del Tempio di Zeus Olimpico, come ci spiega meglio Barbara Spallitta: “Il Telamone viene riportato al suo antico ruolo che è quello di sostenere. In questa movimento, il Telamone supporta la scritta Agrigento che sostituisce la trabeazione del tempio. I conci del telamone vengono smaterializzati in Fuoco, Aria, Terra e Acqua”.
Entro il 13 settembre, ricordiamo, va presentato il progetto al Ministero della Cultura. La progettazione è stata affidata all’associazione MeNo – Memorie e Nuove Opere.
MeNo sostiene il ruolo delle imprese culturali e creative come fattore di crescita socio-economica delle comunità riconoscendo il valore degli artisti e degli operatori culturali nei processi di creazione e distribuzione del reddito. Cura la memoria delle comunità e il recupero delle tradizioni popolari quali elementi di trasmissione di cultura e saperi favorendo la conoscenza reciproca tra i popoli e le diversità culturali.
Così Margherita Orlando, vicepresidente associazione MeNo: “ Siamo a lavoro per raccontare Agrigento. Ma quello che vogliamo raccontare non sono i 2600 anni di storia, ma il progetto di futuro, un progetto di visione della Città e di come questa Città, facendo tesoro delle proprie esperienze, può rilanciare se stessa. Un altro elemento fondante e il rapporto con il territorio circostante, poiché solo creando reti e relazioni sarà possibile uno sviluppo di questo territorio”.
Per Nenè Mangiavallo: “Oggi ci sono tutti i presupposti per conquistare il titolo di Capitale Italiana della cultura, perchè Agrigento, e tutto il territorio provinciale, possiede quei requisiti fondamentali che sono alla base di questo importante ed ambito riconoscimento. I punti di forza sono la capacità di proiettarsi in un futuro che tenga conto della transizione ecologica, della digitalizzazione, dei processi di Pace, di una nuova promozione della cultura. La possibilità – conclude il presidente dell’ECUA – di fare di Agrigento una vera porta del Mediterraneo, in maniera che il mondo intero possa conoscere il vero valore dell’accoglienza che tutto il territorio agrigentino ha espresso nei confronti di coloro i quali oggi sono considerati una criticità, ma che domani potrebbero rappresentare una grossa opportunità”.
“Siamo sicuri che raggiungeremo l’obiettivo – ha dichiarato con forza il Sindaco di Agrigento, Franco Miccichè – è importante, non solo dal punto di vista turistico, ma anche economico”.
Tra gli interventi anche quello del Capo delegazione Fai di Agrigento, Giuseppe Taibi, che ha sottolineato l’importanza del lavori sinergico tra Associazioni e Istituzioni.