Operazione “Fish and drug”, 17 misure cautelari, Porto Empedocle in ginocchio. Alcune foto degli arrestati

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Operazione antidroga dei poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento e del Commissariato e Guardia Costiera di Porto Empedocle, 17 misure cautelari, tra cui 9 arresti.

I poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento e del Commissariato di Porto Empedocle, coordinati dalla Procura della Repubblica, alle prime ore del mattino di oggi sono stati impegnati ad eseguire 17 misure cautelari a carico di altrettanti indagati, a vario titolo, di spaccio di sostanze stupefacenti con l’aggravante dell’ingente quantità. Sono stati trasferiti in carcere 3 indagati, altri 6 sono stati ristretti ai domiciliari, e agli altri sono stati imposti obblighi di dimora, di divieto di dimora, e di presentazione alla polizia giudiziaria. Le indagini sono state avviate nel maggio del 2019 quando è stato arrestato un empedoclino in possesso di circa 5 chili di hashish. E sullo stesso hashish sono stati rinvenuti cristalli di sale, ad indizio che fosse stato in mare. Nel corso delle investigazioni, a cui ha partecipato anche la Guardia costiera di Porto Empedocle, sono stati sequestrati oltre 140 chili di hashish, e denunciate 41 persone. Sui dettagli del blitz si sono soffermati oggi il procuratore reggente di Agrigento, Salvatore Vella, il capo della Squadra Mobile di Agrigento, Giovanni Minardi, il vice commissario di Porto Empedocle, Ferdinando Cavallaro, e il comandante della Capitaneria di Porto Empedocle, Antonio Ventriglia. Gli investigatori si sono avvalsi di intercettazioni e di attività nel territorio, sia a terra che in mare, che hanno consentito di sequestrare parecchia droga documentandone anche il ripescaggio in mare e poi la distribuzione dell’hashish per la vendita al dettaglio tra Porto Empedocle, Favara, Palma di Montechiaro, Realmonte e poi anche fuori provincia. Un veliero battente bandiera spagnola, con a bordo due colombiani, avrebbe trasportato alcune tonnellate di hashish, mollando poi il carico, perfettamente confezionato, a causa di un’avaria al motore, tra Lampedusa e Porto Empedocle, ad una profondità di circa 200 metri. A recuperarlo, con il sistema della pesca a strascico, sarebbero stati alcuni pescatori empedoclini. In particolare avrebbero lavorato due motopescherecci gestiti dalla famiglia Volpe, in collegamento con la famiglia Fiore. Ecco perché l’inchiesta è stata intitolata “Fish and drug”, ovvero pesce e droga.
I tre arrestati in carcere sono: Gaetano Volpe e Alfonso Indelicato di Porto Empedocle, e Salvatore Papia di Favara.
I sei ai domiciliari sono: Gerlando e Luigi Fiore residenti a Realmonte. Giovanni Terrana, Stefano Sacco e Riccardo Volpe di Porto Empedocle.

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