Altri dettagli nell’ambito dell’inchiesta sfociata nell’arresto del funzionario regionale, Luigi De Luca, e dell’imprenditore Sebastiano Grillo.
Emergono altri particolari nell’ambito dell’inchiesta sostenuta dalla Guardia di Finanza che ha provocato l’arresto ai domiciliari per corruzione del funzionario regionale alla Protezione Civile, Luigi De Luca, 63 anni, e Sebastiano Grillo, 69 anni, imprenditore referente delle società Nuova Tecnopolis srl e Grillo Infrastrutture srl, entrambe operanti nel settore edile. De Luca avrebbe ottenuto soldi da Grillo per velocizzare i pagamenti per lavori eseguiti dalle sue società. Il funzionario, preposto alle procedure di liquidazione, in cambio di denaro si sarebbe adoperato per accelerare i controlli di propria competenza e sollecitare i colleghi a svolgere prontamente i loro adempimenti affinché fossero pagate in tempi brevi fatture per alcune centinaia di migliaia di euro. Ebbene, nel telefono sequestrato a Luigi De Luca sono stati trovati su WhatsApp contatti con altri imprenditori che lavorano con la Protezione civile.
E il giudice per le indagini preliminari, Paolo Magro, che ha firmato l’ordinanza cautelare, a tal proposito scrive: “Grazie alla chat, si è scoperto che il funzionario liquidatore era solito interloquire con diversi altri imprenditori circa le rispettive pratiche anche inviando foto di schermate e documentazione di atti di avvenuti pagamenti. Gli imprenditori chiedevano di non essere abbandonati e sostenevano di essere nelle sue mani”.
E poi, Luigi De Luca, in uno tra gli altri casi, ha risposto: “Tutto quello che posso fare, ma come hai visto non dipende da me purtroppo. Vedo cosa posso fare lo sai che mi impegno come posso”. Poi, nel corso di una conversazione registrata lo scorso 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, Luigi De Luca così dialoga con uno degli imprenditori, incontrati anche fuori dall’ufficio, al bar, per un caffè: “Quest’anno non ho potuto brindare e mangiare il panettone. L’insalata scondita senza olio. Nonostante tutto buon pranzo amico mio. A poche parole”. E l’imprenditore risponde: “Gioia mia, senza coccole se non ci penso io a te non ti pensa nessuno”. E De Luca replica: “E quannu”. Poi i finanzieri hanno documentato, tra gli altri, un episodio avvenuto il 16 giugno del 2021. L’imprenditore Sebastiano Grillo è negli uffici della Protezione civile regionale a Palermo. Sollecita la sua pratica per il pagamento di una fattura. Riceve rassicurazioni e consegna un pacchetto a Luigi De Luca, che poi, da solo, lo apre ed estrae delle banconote. Poi, altra occasione di incontro, e Grillo si rivolge così a De Luca: “Mi dica un’altra cosa… c’è mio figlio… c’è mio nipote che hanno questo lavoro a Campofranco che è a pagamento Protezione civile, hanno tutte cose a Ragusa… una certa signora”. E De Luca risponde: “… glielo dico io… ora la chiamo”.
Mentre De Luca prende il cellulare per telefonare alla collega, Grillo, mostrandogli dei documenti, gli porge un pacchetto estratto alla tasca destra: “le caramelle”, sono le sue parole. Ecco perché l’inchiesta è stata intitolata “Caramelle”. Dunque, De Luca parla dell’imprenditore con la collega ragusana: “… premesso che è un mio carissimo amico ma tu lo sai che io aiuto sempre… ha un intervento su Campofranco con la Nuova Tecnopolis”. La donna ne è al corrente. “… sì perché già hanno chiamato”, risponde ridendo. E De Luca ribatte: “E quando lo dobbiamo risolvere il problema… fai la disposizione, me lo fai sapere perché io… così la guardo io, la voglio lasciare sopra il tavolo al direttore” Nel frattempo il presidente della Regione,
Renato Schifani, è intervenuto nel merito degli esiti delle indagini delle Fiamme Gialle, e ha affermato: “Esprimo il mio massimo apprezzamento per l’inchiesta della magistratura sul presunto episodio di corruzione che sta interessando la Protezione civile regionale. Auspico che si faccia luce il prima possibile su quanto accaduto. Ribadisco che la corruzione è un male che contrasteremo sempre con il nostro massimo impegno. Trasparenza e legalità sono i due principi fondanti del mio governo e saremo sempre rigorosi e inflessibili di fronte a qualsiasi situazione di illegalità”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)