Il problema dei migranti non fatti sbarcare a Catania diventa un caso sempre più grande ogni momento che passa. Ora la Commissione Europea, attraverso una portavoce, ribadisce che vi è il «dovere morale e legale di salvare le persone in mare, in base alle leggi internazionali» e ha salutato con favore lo sbarco di ieri dei migranti in Italia. Alla domanda se sia in linea con le leggi e le linee guida della Commissione autorizzare uno sbarco “selettivo”, la portavoce ha sottolineato che in base alle leggi internazionali «bisogna minimizzare il tempo che le persone passano in mare». «Ogni caso è diverso – ha evidenziato – ma incoraggiamo tutte le autorità a collaborare in modo da agevolare lo sbarco».
Non c’è stata ancora una replica del governo italiano alle parole del portavoce della Commissione Europea, ma è certo che una decisione andrebbe presa a stretto giro visto che che nel mare di Catania, in porto e al largo, ci sono ancora 505 migranti che devono sbarcare a bordo di navi ong. Due di queste sono giunte in porto a Catania nel fine settimana, la Humanity 1 e la Geo Barents; altre due, la Ocean Viking e la Rise Above, non hanno ancora forzato il blocco imposto dalle autorità italiane ed incrociano al largo delle coste etneei. Questa, al momento al situazione delle navi umanitarie impegnate in un braccio di ferro con il Governo di centrodestra. Dei circa mille mille migranti soccorsi complessivamente, la metà deve ancora sbarcare.