Anche alla Sicilia riconosciuta l’insularità

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E’ stata pubblicata ed è in vigore la legge di modifica della Costituzione per il riconoscimento dello stato di insularità. I dettagli e l’intervento dei ministro Casellati.

La Sicilia da tempo pressa per il riconoscimento dello stato di insularità nella Costituzione della Repubblica Italiana. E’ stata necessaria una proposta di legge costituzionale, e lo scorso 27 luglio anche la Camera, dopo il Senato, con 412 voti a favore, ha approvato, in seconda e definitiva votazione, la proposta di legge costituzionale numero 3353, di cui è stata relatrice l’onorevole Roberta Alaimo, 44 anni, deputata di Corleone, del Movimento 5 Stelle. La legge modifica l’articolo 119 della Costituzione sull’autonomia fiscale di Comuni, Province e Regioni, sancendo le peculiarità, le singolarità, le caratteristiche particolari delle isole, con il superamento degli svantaggi derivanti dall’insularità. L’essere isola, con le difficoltà collegate ai trasporti e ai collegamenti, costa alla Sicilia tra i 6,04 e i 6,54 miliardi di euro all’anno, ovvero un valore tra il 6,8 e il 7,4% del Prodotto interno lordo regionale. E dunque si tratta di una tassa occulta, quantificabile in circa 1.300 euro a testa per ogni cittadino siciliano, neonati compresi. E dunque, la modifica della Costituzione riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità. E l’ex presidente della Regione, Nello Musumeci, dopo l’ok definitivo alla Camera commentò: “Superare gli svantaggi derivanti dall’insularità diventa un impegno preciso per lo Stato, consacrato nella Costituzione. E’ una vittoria per tutti gli isolani d’Italia. Continueremo a lavorare, in sinergia con Bruxelles e Roma, affinché vivere su un’isola non sia più una maledizione o un problema, ma una straordinaria opportunità in termini di dotazione infrastrutturale, servizi essenziali e qualità della vita”. Ebbene adesso la legge sulla insularità è stata pubblicata e quindi è in vigore. E il neo ministro per le Riforme istituzionali, l’ex presidente del Senato, Elisabetta Casellati, commenta: “Finalmente sono riconosciute anche a livello costituzionale le difficoltà oggettive in cui sono costretti a vivere gli italiani residenti nelle isole. Era doveroso garantire loro di poter fruire dei diritti fondamentali come tutti gli altri cittadini, e questa legge consentirà di soddisfare tale esigenza, attenuando gli svantaggi legati alle difficoltà di comunicazione. La norma approvata nella scorsa legislatura è una legge che, rimuovendo gli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, si allinea perfettamente con le misure europee per la continuità territoriale e il rispetto dei diritti fondamentali relativi alla libertà di circolazione e di soggiorno”.

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