Minorenne costretta a prostituirsi: la Cassazione ha reso definitive le condanne, già sentenziate dal Tribunale di Sciacca, a carico della madre e di due clienti.
Il 12 marzo del 2019 i Carabinieri della Compagnia di Sciacca hanno arrestato 6 persone. Si tratta di 5 uomini e una donna, tra Menfi in provincia di Agrigento e Gibellina in provincia di Trapani. I reati contestati sono stati induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione minorile, violenza sessuale e atti sessuali con minorenne aggravati dall’età inferiore ai 14 anni. Nel dicembre del 2017, lungo la strada statale 624, nel Comune di Sambuca di Sicilia, fu bloccata un’automobile con a bordo un uomo di 60 anni originario di Gibellina ed una ragazzina di 13 anni di Menfi. L’uomo avrebbe accompagnato la ragazzina in un ovile nei pressi di Gibellina, dove altri due soggetti avrebbero abusato sessualmente della minore, e ciò con la consapevolezza ed il benestare della madre della giovane, originaria della Romania. La ragazzina è stata trasferita in una struttura protetta. Le indagini sono proseguite, e sono stati arrestati anche dei clienti con i quali la minore, sotto costante minaccia di morte, sarebbe stata costretta ad intrattenere rapporti sessuali. I clienti sono 4, e, in cambio di somme dai 30 ai 200 euro a prestazione, avrebbero abusato della ragazzina, in case di campagna di loro proprietà o no. Durante le audizioni, la minore ha raccontato le violenze subite ed ha descritto con precisione il luogo degli incontri, le persone e gli oggetti di arredo presenti nei locali utilizzati. Ebbene, adesso la Cassazione ha rigettato i ricorsi della difesa e ha confermato, rendendole definitive, tre condanne: 8 anni di reclusione e 80mila euro di multa nei confronti della madre della minorenne, imputata di aver venduto le prestazioni sessuali della figlia. Poi 6 anni di carcere sono stati inflitti a Vito Campo, 69 anni, e 4 anni a Calogero Friscia, di 25 anni, entrambi di Menfi, entrambi clienti.