Corruzione Quatar, sigilli anche nella stanza dell’europarlamentare Pietro Bartolo che dichiara: “Se le accuse nei confronti dei sospettati di essere coinvolti riveleranno vere, allora devono rinchiuderli e “buttare la chiave nella Fossa delle Marianne»

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Gli uffici di Davide Zoggia assistente dell’eurodeputato siciliano del Pd Pietro Bartolo all’Eurocamera di Strasburgo sono stati posti sotto sigillo, I sigilli sono stati apposti questa mattina, ha confermato una persona del suo staff.

Bartolo su Zoggia ha detto: «Se le accuse nei confronti dei sospettati di essere coinvolti negli episodi di corruzione ad opera del Qatar si riveleranno “vere”, allora devono rinchiuderli e “buttare la chiave nella Fossa delle Marianne».

Bartolo ha comunque difeso il suo collaboratore: «E’ un assistente condiviso con Brando Benifei, in associazione. Davide Zoggia – spiega – non c’entra proprio nulla in questa storia: lui si è trovato implicato perché era ospite di Meroni, che era sotto attenzione. Zoggia abitava in subaffitto nella casa di Meroni: sono andati per cercare Meroni, ma hanno trovato Zoggia, che è caduto dalle nuvole. Gli hanno preso il telefono. Zoggia è un mio assistente e non si è occupato di questa faccenda, brutta. E’ una cosa schifosa, sta gettando fango su tutti». «Spero – prosegue l’eurodeputato – che si faccia luce quanto prima. La magistratura sta lavorando, devo dire, abbastanza bene. Ma questo attacco feroce da parte dei giornali e delle tv al Pd, ai Socialdemocratici e al Parlamento Europeo è come gli avvoltoi….certo il danno c’è. Ognuno deve fare autocritica e noi la stiamo facendo. Ma questa vicenda molto, molto grave riguarda alcune persone e non tutta la famiglia dei Socialdemocratici. Questa cosa ci ha offesi e umiliati: se è così devono pagare, è un’onta».

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