Oggi sul tavolo del governo il decreto legge per la progettazione e costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. I dettagli e gli interventi.
Il ponte sullo Stretto di Messina approda oggi al Consiglio dei Ministri. Sul tavolo del governo Meloni è sotto esame un apposito decreto legge, intitolato: “Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e il Continente”. Il testo, tra l’altro, rilancia le attività della società per azioni “Stretto di Messina”, e prospetta la definizione del progetto esecutivo entro luglio del 2024. Più nel dettaglio si tratta di 7 articoli, dall’assetto societario e la governance alle disposizioni finali. Alla società “Stretto di Messina” partecipano Rete ferrovie italiane, Anas, le Regioni Sicilia e Calabria, nonché, in misura non inferiore al 51%, il Ministero dell’Economia, che esercita i diritti dell’azionista d’intesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al quale sono attribuite funzioni di indirizzo, controllo, vigilanza tecnica e operativa. Il Ministero ha trasmesso al governo il “Decreto Ponte” con urgenza perché la legge di bilancio 2023 ha fissato al 31 marzo il termine in cui è revocato lo stato di liquidazione della Società “Stretto di Messina”, concessionaria per la costruzione e gestione del collegamento per 30 anni. E’ necessario, quindi, che entro tale data siano definite le nuove regole di funzionamento della società, nonché tutti i procedimenti per il riavvio delle attività di progettazione e costruzione dell’opera. Il ministro Salvini, primo sponsor dell’opera, è fiducioso, ottimista, e ribadisce: “E’ un’opera che costa di più non farla che realizzarla. Oggi non fare il Ponte sullo Stretto sarebbe una fesseria. In un momento storico nel quale si punta alla velocizzazione con una nuova riqualificazione delle ferrovie in generale nel Sud Italia, non fare il Ponte sullo Stretto, che rimane come un collo di bottiglia, sarebbe veramente un’idiozia, una follia. I professionisti del no avranno poco spazio. Chi dice no al Ponte dice no a tutto. Conto di terminare il mio mandato con i lavori in stato di avanzamento. Stiamo ragionando se servirà una legge speciale o è sufficiente il codice degli appalti. A me interessa avere un progetto inattaccabile”. Critico è il segretario regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo, componente del Pd in Commissione Trasporti alla Camera, che replica: “Il ministro Salvini, incurante dell’appello del Quirinale a non abusare dello strumento della decretazione d’urgenza, propone in Consiglio dei ministri un decreto legge per nuovi e ulteriori posti di sottogoverno ben remunerati, con un crono-programma che non verrà mai rispettato. La spregiudicatezza di questo governo non ha limiti: specula, alla vigilia del voto per le Amministrative in Sicilia, con la speranza della popolazione del Mezzogiorno di ammodernamento delle infrastrutture”.
Giuliana Miccichè