Arrestata dai Carabinieri del Ros l’insegnante di Campobello di Mazara, Laura Bonafede, in rapporti con Matteo Messina Denaro durante la latitanza. I dettagli.
Laura Bonafede, 56 anni, è figlia del defunto capomafia di Campobello di Mazara, Leonardo Bonafede. E’ moglie dell’ergastolano Salvatore Gentile. E’ cugina dei presunti fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro, Andrea ed Emanuele Bonafede, già arrestati. E lei avrebbe intrattenuto un rapporto epistolare col superlatitante, con i “pizzini” scoperti e sequestrati a casa di Rosalia Messina Denaro e nel covo del capomafia a Campobello. Lei, insegnante, di Campobello di Mazara, è stata prima sospesa per 10 giorni dalla preside della scuola “Capuana – Pardo” a Castelvetrano, Vania Stallone, poi è stata sospesa a tempo indeterminato con l’avallo del ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Valditara, al quale si è rivolto l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione, il trapanese Mimmo Turano. E adesso è stata arrestata dai Carabinieri del Ros per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dall’aver agevolato Cosa nostra, le stesse ipotesi di reato contestate ai cugini Bonafede, e alla moglie di Emanuele, Lorena Lanceri, la “Diletta” o “Tramite” (nomi in codice), di Messina Denaro, della quale Laura Bonafede sarebbe stata gelosa tanto da scrivere a Matteo: “Ho visto Margot (si riferisce all’Alfa Romeo “Giulietta” di Messina Denaro) alle 18:56 dal ‘Tramite’. Stranamente non mi sono arrabbiato, non sono andato su tutte le furie come di solito mi succede. Mi ha dato parecchio fastidio, questo non lo posso negare. Mi ha dato fastidio non sapere cosa stessi facendo in quel momento, non sapere se eravate soli, se ti saresti fermato ancora a lungo, se … se … se … potrei dire mille se. Dopo quello che ho detto quando vidi Margot di mattina, ho pensato che non l’avrei vista più in quella zona per evitare di farmi avere delle reazioni, perché non l’avevo più vista, e questa cosa mi faceva incavolare ancora di più. Ma oggi ho pensato: almeno non si nasconde da ‘Blu’. Contorto come pensiero? No, solo che preferisco sapere e non essere preso in giro”. E la Bonafede, dopo essersi accorta ancora dell’Alfa Romeo “Giulietta” davanti casa di Lorena Lanceri, avrebbe scritto ancora a lui: “Carissimo amico mio, mi accingo a chiudere questa mia, è una lunga lettera con arrabbiature, tristezza e tanta nostalgia. Non vedo l’ora di leggerti. Oggi sono passato e ho visto Margot. E ho provato quella sana invidia del perché tutti sì e io no. Vuol dire che era scritto così”. Un filmato, da cui sono state estrapolate delle fotografie, ritrae Laura Bonafede in un supermercato con Matteo Messina Denaro. E il 14 gennaio, due giorni prima di essere arrestato, e dopo l’incontro al supermercato a Campobello di Mazara, il boss così scrive a Laura Bonafede, indicata col nome in codice di “Cugino”: “Ci siamo visti da vicino ed anche parlati. Mi avrai trovato invecchiato e stanco. A me ha fatto piacere vederti e parlarti, cercavo di tenere la situazione sotto controllo ma non ho visto niente di pericoloso. Certo, c’è da vedere: cosa ha pensato l’affetta formaggi, perché a te ti conosce e sa che tipo sei, a me mi conosce di vista come cliente ma non sa nulla. Certo, ora che mi ha visto parlare con te sarà incuriosito di sapere chi sono”. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dal pubblico ministero Gianluca De Leo.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)