Simona Rosati: “ Il cane è mio ma non ho chiesto al Papa di benedirlo…”

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di Dorotea Rizzo

Simona Rosati, la   protagonista della vicenda a cui si riferiva il Papa nel colloquio con la premier Meloni e che ha fatto discutere tanto, è una insegnante di scuola dell’infanzia sanbenedettese ed è   la terza volta che va a Roma per incontrare il Papa. Simona trae   conforto   da questi incontri   per alcuni problemi di salute e proprio   lo scorso 4 aprile si trovava in piazza San Pietro, sul sagrato, in prima fila, insieme alla zia, una collega e la figlia di quest’ultima tenendo bene stretta a sé   la borsetta dove c’era appunto il suo cagnolino   Mialma  «così risulta registrata – dice l’insegnante – per tutti i miei amici semplicemente Mia. Papa Francesco si è avvicinato come fa con tutte le persone che si trovano in quella posizione, ha benedetto la ragazza che era con noi e la mia amica. Io gli ho porto anche un mazzo di fiori, dove c’era anche la foto di un’altra amica che purtroppo è morta di recente per via di una brutta malattia. Quando lui ha allungato la mano per sfiorare la mia, il cagnolino è spuntato e gli ho detto in spagnolo che si trattava di Mialma appunto e lui e mi ha risposto “rápidamente me dijo que le cambiara el nombre de” Mi Alma “ a ponerle “Mia” el nombre de una “perrita” che significa: rapidamente cambiale il nome da ”la mia anima mettile “Mia” un nome più adatto a un cangnolino».L’insegnante non è assolutamente contrariata per il consiglio tra l’altro dato bonariamente «perché sono molto devota al Papa – sostiene- e ho pensato che si stesse comportando come mio nonno che quando mi doveva dire una cosa lo faceva apertamente». Tutto ciò è riportato stamane in   un articolo de \” Il Messaggero\” da cui   si legge anche che Simona è dispiaciuta per le critiche che la vicenda ha generato: «Ho letto cose bruttissime nei confronti del pontefice e questo mi rattrista. Quanto accaduto ha dato la possibilità a persone cattive di offenderlo e questo davvero mi ha fatto rimanere male perché lui scherzava, era sorridente e per nulla contrariato. Inoltre il mio chihuahua è un cane da pet teraphy ed è entrato con me anche ai Musei Vaticani quindi è utile per ritrovare la salute. È chiaro che continuerò a chiamarla Mia anche se all’anagrafe canina e sul suo passaporto c’è scritto Mialma».

Simona , dunque, ha cercato di chiarire quanto accaduto,   e a me è parso anche giusto e doveroso riportare quest’altra notizia con la versione dell’insegnante poi …ognuno è libero di trarre le conclusioni che ritiene più opportune su una vicenda che ha fatto il giro del mondo tra critiche nei confronti del Papa , risentimenti da parte di qualche animalista, approvazione di chi sostiene che sia giusto trattare gli animali come tali e non come bambini , riferendosi  alla  presunta benedizione richiesta dalla donna per il suo cane… Insomma adesso abbiamo sentito anche \”l’altra campana\”   per decidere meglio da   quale parte stare … ma   per farlo non bisognerebbe prima   capire quale sia la giusta versione  ? Ai posteri l’ardua sentenza…

 

 

 

 

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