I Carabinieri di Noto hanno arrestato un sovrintendente della Polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Noto. Il pubblico ufficiale avrebbe più volte contratto accordi con i parenti di un detenuto per introdurre nel carcere, dietro compenso, beni di varia natura e soprattutto droga. Le imputazioni per l’agente di custodia, che avrebbe offerto la sua disponibilità per consegnare ‘regali’ e ‘profumi’ ai detenuti da parte di familiari e conoscenti, sono l’avere sfruttato qualifica e posizione all’interno dell’Istituto penitenziario per compiere atti gravemente contrari ai doveri d’ufficio. Tra i beni oggetto degli illeciti accordi vi sono significative quantità di droga destinata ai detenuti, ricorrendo a modalità di occultamento di generi (quali creme idratanti) il cui ingresso nella struttura penitenziaria è invece consentito. Le indagini svolte dai Carabinieri hanno permesso di far emergere responsabilità penali anche a carico di almeno altre tre persone: un complice, incaricato costantemente del ritiro materiale del denaro, con il compito di allontanare ogni possibile sospetto corruttivo dall’agente di custodia, e due donne, parenti del detenuto, autrici dei pagamenti. Ogni singola introduzione di oggetti non consentiti avrebbe consentito all’agente di incassare centinaia di euro. In sede di interrogatorio di garanzia, l’indagato ha ammesso gli addebiti.
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