di Dorotea Rizzo
Da giovedì 8 giugno a domenica 11, si svolgerà la 14esima edizione di\” Una Marina di Libri\”, il festival dell’editoria indipendente a Parco Villa Filippina (piazza San Francesco di Paola, 18) a Palermo. A guidare la rassegna, per il terzo anno consecutivo, il giornalista e scrittore Gaetano Savatteri.
A Villa Filippina verranno accolti: scrittori, poeti, fumettisti, fotografi, giornalisti, accademici, magistrati, artisti, illustratori, registi, editori, musicisti, attori, universitari, associazioni. Fra i nomi Niccolò Ammaniti, Antonio Manzini, Alessandro Barbero, Catena Fiorello Galeano, Gianrico Carofiglio, Chiara Valerio, Fulvio Abbate, Lorenza Indovina, Giordano Meacci e l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice. A Una Marina di Libri anche la terza edizione della Summer School in traduzione letteraria, organizzata dal Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo, in partenariato con StradeLab e UmdL, chefornisce, attraverso sette laboratori di traduzione (inglese, francese, cinese, arabo, russo, tedesco, spagnolo) e un percorso trasversale, strumenti utili al percorso professionalizzante del traduttore.
Filo conduttore di questa edizione, che ospita 75 editori, 7 palchi e oltre 200 appuntamenti, è Il fascino dell’eresia, tema ripreso dal manifesto 2023 firmato da Max Serradifalco (Meta Land Art 4 Grande Cretto, 2016, fotografia satellitare con filtro grigio) che punta l’attenzione su un’opera “eretica” conosciuta in tutta il mondo.
“Le parole sono pietre. Pietre miliari del nostro pensiero, pietre angolari o pietre da lanciare contro il muro dei luoghi comuni. Per questo abbiamo scelto – spiega il direttore Savatteri – il Cretto di Burri per raccontare la prossima edizione di Una Marina di Libri: una grande opera che trasforma le macerie in progetto, monumento, testimonianza viva. Incontrarsi a Palermo per parlare di libri, di idee, di eresie e di confronti è una pietra lanciata contro il muro della retorica, dell’indifferenza e della rassegnazione: Il fascino dell’eresia, l’eresia di credere al valore delle cose da fare. La Sicilia ha una storia di eretici, a partire da quel fra Diego La Matina che si ribellò al suo inquisitore. Fu accusato di essere un eretico di “tenace concetto”, e oggi quell’accusa si ribalta nel migliore apprezzamento. Come allora, essere di “tenace concetto” è il modo per difendere la propria idea di libertà e di tolleranza. La quattordicesima edizione di Una Marina di Libri, realizzata ancora una volta con l’impegno degli editori, degli sponsor e dell’organizzazione – a fronte della solita flebile attenzione degli enti pubblici che avrebbero invece il dovere di sostenerla e valorizzarla – è la controprova – conclude – che Una Marina di Libri è voler credere nelle idee, nei libri, nel futuro. Una Marina di Libri è un’eresia: l’eresia di cancellare in Sicilia il peccato di fare”.