Il 5 giugno del 2022 il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, ha rinviato a giudizio due imputati nell’ambito dell’inchiesta sulle cosiddette “spese pazze” al Consorzio universitario di Agrigento. Il reato contestato, presumibilmente commesso tra il 2012 e il 2013, è peculato, e la somma sottratta ammonterebbe a circa 50mila euro. I vertici del Consorzio universitario avrebbero utilizzato indebitamente le carte di credito a loro disposizione destinandole a spese esclusivamente personali come trasferte con mezzi aerei, acquisti per biglietti di treno o soggiorni in hotel, anche per i loro accompagnatori, giustificando le spese con motivi, ritenuti inesistenti, di rappresentanza istituzionale. Ebbene, adesso il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Iacopo Mazzullo, ha disposto il non luogo a procedere, in quanto irreperibile, nei confronti dell’ex presidente del Consorzio, nominato nel 2009, Joseph Mifsud, ricercato già da alcuni anni. In particolare non vi sono più tracce di Mifsud da quando, nell’ottobre del 2017, gli Stati Uniti resero noto il suo coinvolgimento nel cosiddetto “Russiagate”.
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