Il Consorzio Universitario propone modifiche allo Statuto “Agrigento Capitale Cultura”

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Il Consorzio Universitario propone delle modifiche allo schema di Statuto della Fondazione “Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025”. I dettagli.

Si è riunito il Consiglio d’amministrazione del Consorzio universitario di Agrigento per valutare la proposta di Statuto della Fondazione “Agrigento Capitale della Cultura 2025” così come secondo delibera approvata dalla giunta comunale. Il presidente Nenè Mangiacavallo annuncia che sono state proposte delle modifiche. E afferma: “Sarebbe stato preferibile che lo schema di Statuto approvato dalla Giunta fosse stato redatto con la partecipazione contemporanea dei vari enti chiamati a farne parte. Occorre escludere l’associazione MeNo dal novero dei soci fondatori (così come già previsto dal progetto di candidatura), anche in considerazione del fatto che questo inserimento comporterebbe una disparità rispetto ad altre istituzioni pubbliche o private che, pur avendo contribuito al progetto di candidatura in modo gratuito e spontaneo, avrebbero maggiore diritto di partecipazione quali soci fondatori. Allo stesso modo non è sostenibile, principalmente sul piano etico, che l’associazione MeNo, soprattutto se socio fondatore, possa d’imperio essere incaricata di gestire per il primo triennio, cioè quello in cui si produrrà il maggiore impegno economico-finanziario, attività importanti e fondamentali che richiedono elevatissime competenze e rilevanti esperienze, oltre ad una indispensabile terzietà rispetto agli organismi gestionali. Sarebbe opportuno, oltre che moralmente sostenibile, che per il conferimento di incarichi, per l’affidamento di servizi e per lo svolgimento di attività che comportino impegni economici, si procedesse con selezioni per evidenza pubblica e procedure trasparenti e giuridicamente ineccepibili, nel pieno rispetto di quanto stabilito da Anac. Il Cda inoltre chiede l’abolizione dell’articolo 12 che attribuisce al sindaco il ruolo di presidente onorario (peraltro ben oltre il suo mandato) e la modifica dell’articolo 13 che rimodula il numero dei componenti del consiglio di amministrazione, consentendo anche l’ingresso ad un rappresentante dei Sindaci e ad un componente scelto dall’Assemblea dei soci”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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