L’ex segretario della Confael, il sindacalista agrigentino Manlio Cardella, è stato scagionato dall’imputazione di diffamazione che gli è stata contestata perché querelato dall’azienda “Ecoface” di Ravanusa il 25 giugno del 2019. Sono state incriminate alcune dichiarazioni che Manlio Cardella rese alla stampa. In particolare, Cardella descrisse la “Ecoface” come: “un luogo di lavoro ove i lavoratori venivano osteggiati da parte dei datori di lavoro, mediante rappresaglie ritorsive”. La Procura di Agrigento ha ascoltato alcuni lavoratori a sommarie informazioni e avrebbe riscontrato che nei mesi di aprile e maggio 2019 l’ambiente lavorativo sarebbe stato pesante e stressante, e che a fronte di ciò alcuni lavoratori si sono rivolti al sindacato Confael per ottenere la necessaria tutela nei confronti dell’azienda, la quale avrebbe reagito licenziando alcuni degli operai che si erano rivolti al sindacato. Il difensore di Cardella, l’avvocato Francesco Montanari, spiega: “Pertanto, proprio con riferimento alla critica sindacale, sussiste l’esimente dell’ esercizio del diritto di critica sindacale (articolo 51 codice penale) qualora il rappresentante di un sindacato, intervenendo a tutela dei lavoratori nella veste di rappresentante di categoria, ipotizzi a carico della parte lesa la realizzazione di comportamenti penalmente rilevanti, allorchè si tratti di critica volta a stigmatizzare, ancorchè con toni aspri ma conferenti all’oggetto della vertenza, le iniziative intraprese dall’azienda e ritenute illegittime. Per tali ragioni la Procura di Agrigento ha disposto l’archiviazione del procedimento a carico del sindacalista Manlio Cardella”.
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