Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Marco Gaeta, ha rinviato a giudizio due dei quattro indagati, di 26 e 27 anni, entrambi agrigentini, nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Alice Schembri, la ragazzina che si suicidò a 17 anni di età il 18 maggio del 2017 lanciandosi nel vuoto dalla Rupe Atenea ad Agrigento. Ai quattro (e gli altri due sono stati all’epoca minorenni) si contestano i reati di violenza sessuale di gruppo con minore, e poi produzione di materiale pedo-pornografico. E si tratta di una ipotesi di reato che ha determinato il trasferimento dell’inchiesta da Agrigento a Palermo. Secondo i magistrati inquirenti, Luisa Bettiol e Giulia Amodeo, i quattro ragazzi avrebbero abusato della ragazzina registrando dei video poi diffusi. A uno dei due ex minorenni si contesta anche la tentata estorsione perchè avrebbe ricattato un’amica, vantando di essere in possesso di una foto dal contenuto sessualmente esplicito, pretendendo da lei prima 200 euro e poi 500 euro per non diffonderla. Nel collegio difensivo lavorano gli avvocati Marco Giglio, Daniela Posante e Antonio Provenzani.
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