Accogliamo positivamente l’appello dei parlamentari regionali di Forza Italia, Fratelli D’Italia e MPA di concertare un’azione congiunta finalizzata a creare i presupposti per il rilancio e la crescita del comune di Ribera.
Tale invito,seppur tardivo, non poteva certo essere declinato dalla Democrazia Cristiana che come forza di opposizione responsabile ha sempre operato nell’interesse della nostra città, facendo pervenire proposte e prospettando soluzioni alle problematiche che di volta in volta si sono presentate, non disdegnando di stigmatizzare, anche con toni accessi, l’atteggiamento inspiegabilmente inerte tenuto dell’Amministrazione Comunale di fronte a questioni che richiedevano invece una decisa presa di posizione e di assunzione di responsabilità politica ( vedasi questione Ospedale e Case Popolari). Per non tacere dell’impegno quotidianamente profuso dal nostro deputato, On Carmelo Pace, che in più occasioni ha favorito una pronta soluzione dei problemi della nostra comunità ( Ospedale, Consorzio di Bonifica, personale Asu), assumendo anche iniziative di lungo respiro che spiegheranno i propri effetti positivi in un arco temporale più ampio.
Sia consentito, però, evidenziare che, mentre la nostra azione politica è stata sempre improntata ad una linea di chiarezza e di coerenza, lo stesso non può certamente dirsi delle altre forze politiche, che sino a qualche mese fa sostenevano l’attuale amministrazione comunale.
E’ storia recente che alle scorse elezioni amministrative il Sindaco Ruvolo era il candidato di un schieramento composito, di cui facevano parte: liste civiche, Forza Italia, Diventerà Bellssima e Fratelli D’Italia. Quello schieramento elettorale vinse le elezioni prospettando un cambiamento radicale rispetto alla gestione della precedente amministrazione guidata dall’allora Sindaco Pace che, invece a sua volta, appoggiò con una propria lista civica il candidato Alfredo Mulè.
Dopo circa due anni quello schieramento, divenuto nel frattempo compagine di governo, si è sfaldato a seguito del mancato raggiungimento di un accordo che prevedesse una diversa composizione della squadra assessoriale.
La crisi pertanto si era consumata su una mera richiesta di assessori in più che non fu possibile esaudire per insufficienza del numero dei posti disponibili, cioè inferiore a quello richiesto dai partiti.
Non era scaturita da un dibattito inziale su un argomento di interesse collettivo, ovvero da una richiesta di intervento su una problematica che toccasse tutta la cittadinanza e che avrebbe appassionato e stimolato una serie e costruttiva discussione. La crisi si era innescata, quindi, per mera sete di potere, lasciando all’epoca un senso di profondo scoramento tra i nostri concittadini e in chi più in generale crede nella politica come missione, servizio a favore del prossimo, ricerca ed attuazione del bene comune, dovere civico; in sintesi in chi intende la politica come servire e non come servirsi.
Paradossale è infine la posizione dei consiglieri comunali e dirigenti locali di Diventerà Bellissima, in seguito transitati in blocco nel partito di Fratelli D’Italia, ove nelle more si era accasato pure il Sindaco, assieme ad altri consiglieri.
Sebbene Fratelli D’Italia sia rappresentata in giunta dal Sindaco e da due assessori, i consiglieri comunali dell’allora gruppo politico di Diventerà Bellissima, si sono schierati all’opposizione, in contrasto con la linea del proprio partito, salvo successivamente cambiare opinione e richiedere velatamente più volte al Sindaco un loro coinvolgimento nella giunta.
L’azione amministrativa, a loro dire, sarebbe stata largamente deficitaria e necessitava di aggiustamenti. Ad onore del vero non si ricordano atti particolarmente degni di nota da parte dell’Amministrazione Comunale nemmeno quando gli esponenti di Diventerà Bellissima erano parte attiva della maggioranza.
Giunge in ogni caso opportuno l’invito degli Onorevoli Deputati regionali che ci trova favorevolmente disponibili a discutere e a trovare soluzioni orientate a migliorare le condizioni delle nostra cittadina, di contro però non ci vedrebbero complici in tentativi di vendette.