Regione, tra sanatoria e aggregazione al centro

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In attesa dell’approdo all’Assemblea Regionale della sanatoria entro i 150 metri dal mare, Schifani raffredda le polemiche. E nel frattempo rilancia il progetto centrista e della lista unica con la Dc.

La sanatoria di parte di quanto costruito entro i 150 metri dalla battigia sul mare è stata già approvata in Commissione all’Assemblea Regionale, dove è stato votato un apposito emendamento firmato da Fratelli d’Italia. E adesso il provvedimento è atteso in Aula. Le opposizioni parlamentari, e più ad ampio raggio le associazioni ambientaliste, hanno sollevato le barricate. A tal proposito il presidente della Regione, Renato Schifani, getta preventivamente acqua sul fuoco, e spiega: “Nessuna sanatoria. Quell’emendamento va a normare una situazione ben precisa che si è creata in un arco di tempo circoscritto e di certo non autorizza nuove costruzioni. Una legge del 1976 impose un vincolo di distanza di 150 metri dal mare per le costruzioni ma fu interpretata come una indicazione ai Comuni per i loro Piani regolatori. Tutte le volte che non è stata recepita, i Comuni hanno rilasciato regolari autorizzazioni a costruire nei 150 metri non essendoci formalmente alcuna difformità rispetto agli strumenti urbanistici. E così tanti hanno costruito in assoluta buona fede. Nel 1985 è sopravvenuta una norma diversa che definiva come direttamente precettiva nei confronti dei cittadini la legge del 1976. Il tema tocca esclusivamente questi casi retroattivi, non siamo davanti a un condono indiscriminato. Si cerca soltanto di mettere ordine nelle vicende di chi, in quegli anni, ha costruito in assoluta buona fede. Sono inoltre situazioni ormai consolidate, che risalgono a tanti anni fa. Non è una norma-sanatoria ma ‘regolatoria’. Quelle case avevano regolare autorizzazione. In Commissione abbiamo dato libertà di voto perché il tema non era nel programma di governo. Sono assolutamente sereno, se qualcuno in Aula obietterà dovrà spiegare in termini concreti che tipo di scempio si autorizzerebbe. Ripeto, si tratta di una norma molto tecnica e circoscritta. Non autorizzerei mai nessuna sanatoria in spregio all’ambiente” – conclude. E nel frattempo, in ambito politico, si lavora al progetto di aggregazione al centro delle forze che si riconoscono nel Partito Popolare europeo. Si tratta di un progetto lanciato e sostenuto dallo stesso Schifani in prossimità delle Europee. E sulla possibilità di una lista unica tra Forza Italia e la Democrazia Cristiana, il presidente afferma: “Tra me e Totò Cuffaro c’è un consolidato rapporto di condivisione di valori che si richiamano al Partito popolare europeo. In agosto ho fatto un appello al mio partito: Silvio Berlusconi purtroppo non c’è più e alle Europee dovremo passare da forza leaderistica a pluralistica. Dobbiamo raccogliere attorno a Forza Italia quelle realtà politiche che si riconoscono nel Partito Popolare Europeo. In Lombardia sono rientrati Letizia Moratti e Gabriele Albertini: il ragionamento, quindi, è di livello nazionale e non regionale. Non intendo muovermi autonomamente. Si valuterà se ci saranno i presupposti per una federazione con la Dc. Tutto andrà discusso nel partito a livello territoriale e nazionale, niente strappi”.

Giuliana Miccichè

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