«Siamo stanchi di essere oggetto di pregiudizi – dicono Arangio e altri soci fondatori dell’associazione – E’ incredibile come la violenza sugli uomini sia fonte solo di sberleffi e atteggiamenti canzonatori. Troppe volte la violenza psicologica che subiamo noi uomini non prevede alcuna forma di tutela da parte dello Stato e dell’opinione pubblica. Per questo motivo abbiamo deciso di dire basta a questa discriminazione che vede noi uomini essere sempre descritti come dei carnefici e le donne sempre e solo come vittime».
I membri del Cum dicono, comunque, di voler «concordare un’azione comune con i centri antiviolenza sulle donne» e auspicano «una maggiore apertura al dialogo e l’adozione di punti di vista alternativi capaci di relativizzare la contraddizione esistente fra i due sessi in un’ottica di mutua comprensione».