È tempo di festa e quale migliore occasione per unire l’archeologia e l’aria natalizia, con tutte le sue decorazioni caratteristiche e i colori tipici? Ci pensa il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, con un laboratorio dedicato proprio all’addobbo natalizio più classico di tutti: una palla da appendere all’albero di Natale.
Domenica 10 dicembre alle 16.30 al museo Pietro Griffo è previsto il laboratorio per bambini “Archeo addobbi”: nel corso dell’attività, gli ospiti verranno condotti dagli archeologi CoopCulture tra le teche del museo, alla ricerca delle tipiche decorazioni che adornano i reperti esposti. Dopo aver osservato alcuni tra gli elementi decorativi più comuni ed averne compreso il significato, a suon di pennelli, colori, ritagli di carta, colla e spago i partecipanti dovranno decorare una palla di natale bianca reinterpretando in chiave natalizia gli elementi che adornano i reperti, secondo il loro personalissimo gusto.
Al termine dell’attività, ciascun artista inventerà una breve storia per spiegare le scelte che lo hanno guidato nella realizzazione del suo archeo addobbo e ognuno potrà portare con sé il manufatto realizzato a ricordo dell’esperienza.
Il laboratorio è adatto ai bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni. Costo 5 euro.
Sono sempre disponibili i percorsi immersivi curati da CoopCulture presso il Parco archeologico Valle dei Templi. Come la visita Percorsi sotterranei, dedicata alle necropoli delle prime comunità di cristiani agrigentini, tra arcosoli, formae e sepolture, fino alla Grotta Fragapane, la catacomba più grande della Valle (quattro turni di visita 10, 11.15, 12.30, 13.45). Oppure alle 15.30 è disponibile il percorso guidato e approfondito di due ore, Valle senza segreti che coniuga la visita al tratto principale della Valle all\’itinerario dei percorsi sotterranei.
Ricordiamo inoltre che dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 14 è aperta l’area archeologica di Vito Soldano a pochi chilometri ad est di Canicattì. La contrada Vito Soldano (dal nome di un dignitario musulmano) è sede di un vasto insediamento tardoromano. Gli scavi hanno portato alla luce un edificio termale, inserito in un più vasto insediamento, del quale sono affiorate finora alcune strade, ortogonali tra loro, e una piccola parte dell’abitato, coevo, a quanto sembra, all’edificio dei bagni: costruito in età costantiniana (fine del III secolo/inizi del IV), abbandonato intorno alla metà del V secolo. Gli archeologi sono propensi a riconoscere nell’insediamento, la mansio di Corconiana, una delle stazioni di sosta citate nell’Itinerarium Antonini lungo la strada romana Agrigento-Catania.