Bilancio positivo per la questura di Agrigento, il Questore: \”Guai ad abbassare la guardia soprattutto sul fenomeno mafioso\” a per il 2023, il questore Palumbo: “Contrasto alla mafia ha sempre necessità di attenzione”

Condividi

“Agrigento non è soltanto la ‘porta d’Europa’, ben rappresentata a Lampedusa, ma si incardina in quello che è il contesto siciliano che vede sicuramente un cambiamento del comportamento delle organizzazioni criminali, siamo fortunatamente ben lontani dai tempi delle guerre di mafia dove si raccoglievano, ogni giorno, morti per strada, e questo non vuol dire che la mutazione che ha avuto l’organizzazione non la veda presente. Parlare di attenzione ad un territorio non può non prendere in considerazione il lavoro di contrasto all’attività mafiosa. Non perché non sia stato fatto in passato, ma perché ha sempre necessità di attenzione”. Lo ha detto il questore della città dei Templi Tommaso Palumbo, nel corso della conferenza stampa di fine anno tracciando un bilancio del 2023.

Nel corso dell’incontro con i giornalisti sono stati forniti i dati relativi al periodo compreso 1 dicembre del 2022 al 30 novembre del 2023. Nel periodo di riferimento si è assistito ad un flusso migratorio, principalmente diretto verso l’isola di Lampedusa, che ha registrato numeri molto maggiori rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente: si è passati, infatti, dai 40.000 migranti del 2022 ai 112.000 del 2023, con un incremento pari a quasi al 200 per cento

Attività di controllo del territorio di Agrigento, e Commissariati di Canicattì, Licata, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle e Sciacca. Nel periodo di riferimento sono state impiegate 10.273 Volanti, identificate 142.540 persone, controllati 70.104 veicoli, effettuati 2.945 interventi di soccorso pubblico, contestate 2.631 contravvenzioni per violazioni al Codice della strada e sono stati controllati 51.834 soggetti sottoposti a misure restrittive.

Grande attenzione è stata prestata all’attività di natura amministrativa innanzitutto nell’attenta opera di monitoraggio ed analisi del contesto in sede di rilascio dei titoli di polizia. Nello specifico sono stati svolti 277 controlli amministrativi, elevate 73 sanzioni amministrative, sono stati 25 i provvedimenti emessi ai sensi dell’articolo 100 (Tulps), complessivamente rilasciate 511 licenze di polizia, 1.621 licenze di porto d’armi e rilasciati 9.863 passaporti.

Nel contrasto al crimine in tutta la provincia di Agrigento la polizia di Stato ha arrestato in flagranza 452 persone, altre 171 su provvedimenti dell’Attività giudiziaria, sono state 952 le persone denunciate in stato di libertà. Sono state effettuate 533 perquisizioni, mentre nella lotta al traffico, spaccio e consumo di droga, sequestrate complessivamente oltre 36 chili di varie sostanze stupefacenti (cocaina, eroina, crack, hashish e marijuana).

L’attività inerente le misure di prevenzione ha permesso di ottenere diversi risultati: per contrastare reati quali stalking, violenze di genere e gravi minacce sono stati emessi 10 ammonimenti. Su altri fronti della criminalità e frequentazioni di soggetti pregiudicati firmati 99 “avvisi orali”. Sono state 15 le proposte di Sorveglianza speciale di Pubblica sicurezza, 51 i rimpatri con foglio di via obbligatorio, ben 57 i Daspo che hanno colpito giovani e meno giovani tifosi di squadre di calcio e firmati 17 Dacur (Divieto di accesso alle aree urbane, anche detto Daspo urbano).

Particolarmente intensa l’attività della Squadra Mobile al contrasto al fenomeno dell’associazionismo mafioso che si è concentrato nell’espletamento di indagini, allo stato ancora in atto, che hanno riguardato in particolar modo il capoluogo agrigentino. Sul fronte dell’immigrazione clandestina decine e decine gli arresti effettuati tra scafisti, componenti di strutture criminali tunisine e libiche operanti nell’Africa settentrionale e dedite al traffico di migranti. Infine l’attività preventivo- repressiva finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti ha permesso di monitorare il fenomeno sull’intero territorio provinciale. Da ricordare, nello specifico, la maxi inchiesta “Hybris” a Licata con l’esecuzione di 25 misure cautelari quasi tutte in carcere.

Notizie correlate

Leave a Comment