L’Italia è il Paese delle casualità, alcuni hanno più sfortuna di altri. Tra gli sfortunati di questi giorni ci sono gli studenti di Pisa, i quali hanno preso alla lettera quanto scritto nella Costituzione Italiana, la quale riconosce il diritto di manifestare liberamente non soltanto come forma di riunione, ma anche come forma di manifestazione del pensiero, perché l’art. 21 Cost. lo riconosce in maniera altrettanto ampia. Le manganellate di Pisa non è questione di democrazia ferita, ma di sfiga. Quando la “sfortuna” si accanisce, non possiamo farci niente. Le ragazze e ragazzi presi a manganellate manifestavano per dire basta bombardamenti, basta guerra, vogliamo la pace. In quella manifestazione gli studenti volevano semplicemente denunciare l’orrore per quanto sta avvenendo, affermare il ripudio di ogni forma di violenza e testimoniare vicinanza umana e solidale verso tutti coloro che in questi giorni stanno subendo sofferenze e crudeltà disumane. A Gaza nel frattempo si continua a morire, i morti da inizio della guerra sono 27.365, di cui 12 mila bambini e 8.190 donne. Accade spesso che le manganellate li prende chi nelle piazze chiede un diritto. Quanto accaduto ci deve indignare ma non impaurire. I giovani devono sempre avere il coraggio di difendere le loro idee e la voglia di cambiare e migliorare la realtà in cui viviamo conclude Mucci del direttivo regionale del Sindacato Generale Scuola.
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