“Sindaci”, l’Anci e il terzo mandato

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L’Associazione dei Comuni scrive ai vertici del governo e dell’Assemblea Regionale: “Anche in Sicilia sia applicata la facoltà del terzo mandato per i sindaci dei Comuni fino a 15.000 abitanti”.

In Sicilia si combatte sul fronte del terzo mandato per i sindaci dei Comuni fino 15.000 abitanti. Sulle barricate è l’Anci, l’Associazione dei Comuni. Ha scritto una lettera al presidente della Regione, Renato Schifani, dell’Assemblea Regionale, Gaetano Galvagno, della Commissione Affari Istituzionali, Ignazio Abbate, e all’assessore regionale agli Enti locali, Andrea Messina. L’Anci invoca che anche nell’isola sia applicata la facoltà del terzo mandato fino a 15.000 come in tutta Italia e in tempo per le prossime Amministrative in primavera. Il presidente dell’Anci, Paolo Amenta, spiega: “Con il decreto legge varato dal Consiglio dei ministri non vi sarà limite di mandato per i sindaci dei Comuni fino a 5.000 abitanti e salirà a tre il limite dei mandati per quelli da 5 a 15 mila abitanti. In relazione a ciò chiediamo al Parlamento siciliano di procedere in tempi brevi all’approvazione della norma anche in Sicilia”. Si ritiene opportuno inserire tale norma nel disegno di legge di riforma degli Enti locali che è stato appena approvato dalla Commissione Affari istituzionali. Il testo a breve sarà all’esame di Sala d’Ercole dove sarà possibile presentare uno specifico emendamento per il terzo mandato fino a 15.000. Poi ovviamente occorre che lo si voti, incontrando il favore della maggioranza e anche dell’opposizione. I prossimi 8 e 9 giugno probabilmente si svolgerà l’election day, ovvero le elezioni Europee, Regionali e Amministrative. E nella provincia agrigentina saranno sei i Comuni al voto per eleggere sindaco e consiglio comunale. Si tratta di Naro, Santa Elisabetta, Alessandria della Rocca, Racalmuto, Caltabellotta, e poi Campobello di Licata, dove si ripete il voto a causa di errori nella stesura della scheda elettorale da parte della Prefettura. A Campobello al momento unico candidato sindaco è l’ex sindaco, Michele Termini. Forse sarà candidato anche l’uscente sindaco, Antonio Pitruzzella. Poi, forse, saranno candidati i sindaci in carica Giovanna Bubello ad Alessandria della Rocca, Maria Grazia Brandara a Naro, Vincenzo Maniglia a Racalmuto, e Calogero Cattano a Caltabellotta. E poi ha già annunciato la sua ricandidatura il due volte sindaco uscente di Santa Elisabetta, Domenico Gueli. Lui, che è anche presidente dell’Ati, l’Assemblea territoriale idrica, è per la terza volta candidabile a sindaco a fronte della nuova legge che lo consente nei Comuni fino a 5.000 abitanti. La candidatura è stata ratificata dal direttivo della locale sezione del Partito Democratico. E se in Sicilia si lotta per il terzo mandato fino a 15.000 abitanti, a Roma si lotta altrettanto ma per il terzo mandato, proposto e sostenuto dalla Lega, per i sindaci dei Comuni oltre 15.000 e per i presidenti di Regione. Il primo round si è concluso 1 a 0 perché in Commissione Affari Costituzionali la proposta è stata votata e hanno vinto Fratelli d’Italia e Forza Italia, contrari all’iniziativa di Salvini. In Sicilia i Comuni oltre i 15.000 sono il 66 per cento della popolazione.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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