La dispersione scolastica è un fenomeno complesso e articolato, non certo facile da arginare, è il risultato di una serie di fattori che hanno come conseguenza la mancata o incompleta o irregolare fruizione dei servizi dell’istruzione da parte di ragazzi e giovani in età scolare. I giovani lasciano lascuola, anche per motivi socio-economici. Povertà della famiglia o del territorio di origine, differenze culturali o di genere. Il dato oggettivo è che i giovani che lasciano la scuola non spariranno dalla Sicilia, ma dovranno cercare di farsi una vita come tutti. Molti di loro si “butteranno” nel lavoro nero, altri tra le braccia della criminalità. Bisogna investire ed ancora investire sulla scuola, senza se e senza ma. Bisogna ritrovare e promuovere la dimensione etica tanto nella politica che nella vita civile e dare spazio a iniziative formative rivolte soprattutto ai giovani e ai bambini, per iniziare a sottrarli alla mentalità mafiosa, offrendo una visione alternativa di sé e del Paese dove vivono. C’è ancora molto lavoro da fare. Un lavoro che ha cominciato energicamente, fin dal suo insediamento quale direttore generale dell’ufficio scolastico della Sicilia, dal dott. Pierro. Lo trovi rigorosamente in camicia con le maniche arrotolate, sempre pronto ad intervenire, a discutere, a programmare, a cercare nuove idee, a confrontarsi, ad alzarsi dalla comoda poltrona di “Generale” per girare in lungo e largo le scuole della Sicilia. A lui si devono le analisi e le riflessioni delle nuove cause della dispersione: il disagio giovanile, psicoemotivo, causato da nuove fragilità. Il progetto “Agenda SUD” rivolto anche alla Sicilia ha come obiettivo il contrasto alla dispersione scolastica con interventi mirati, un campo grandissimo da attraversare, da studiare, da estendere e coltivare insieme a tutti i lavoratori delle scuole. Altra occasione importante per la scuola è il PNRR, che prevede una cosa essenziale, la formazione. Quella formazione tanto cara al direttore Pierro. Quella formazione che renderà le scuole più efficienti. Ci troviamo di fronte ad una grandissima opportunità per la riqualificazione e la motivazione del personale docente della scuola italiana e non solo. C’è tanto lavoro da fare. Intanto la scuola comincia a “vivere” come non mai. C’è fermento nel mondo della scuola, e tanta voglia di fare. Un bene per noi tutti e per il futuro dei giovani.
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