Le scarse precipitazioni, gli invasi quasi vuoti, il piano di razionamento delle risorse idriche avviato da Siciliacque, le riduzioni nelle forniture ai Comuni e le conseguenze nell’Agrigentino: l’Aica, l’Azienda idrica dei Comuni agrigentini, che ha già altrettanto ridotto le forniture per preservare le fonti, lancia l’allarma “sete”. In una lettera diffusa dal direttore generale si legge: “Sono ormai svariate le segnalazioni che pervengono ai nostri uffici per il non corretto approvvigionamento idrico delle utenze. La corrente ulteriore diminuzione delle forniture idriche non potrà che aggravare in maniera esponenziale le criticità. Basti pensare che in alcuni Comuni, già ad oggi, sono stati raggiunti tempi di turnazione inaccettabili. Peraltro, certi Comuni non sono organizzati per sostenere lunghi periodi di interruzione della turnazione idrica a causa della ridotta capacità di accumulo nella disponibilità delle singole utenze. Ciò comporterà, a breve, l’impossibilità di servire in maniera adeguata certe zone dei Comuni a mezzo della rete di distribuzione idrica cittadina, con l’insorgenza di problematiche di carattere igienico-sanitarie e con il concreto rischio di refluenze di ordine pubblico”.
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