Aldo Mucci (SGS) I precari della scuola hanno diritto ad un risarcimento economico

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Alcuni docenti iscritti alla nostra organizzazione avevano fatto causa al MIM chiedendo un risarcimento danni per la serie di contratti a termine inferti negli anni. La Corte di Cassazione, con l’ ordinanza del 24 novembre 2022 n. 34660, ha ribadito che i precari con oltre 36 mesi di servizio hanno diritto ad un importante risarcimento economico per la mancata immissione in ruolo. Tuttavia, come spiega la Corte distrettuale nella sua decisione , i ricorrenti erano già stati assunti con contratto a tempo indeterminato nel corso del primo grado di giudizio, di conseguenza, non sussisteva alcun danno da risarcire. I docenti hanno quindi impugnato la sentenza per violazione dell’art. 36 del d.lgs 165/2001, che regola appunto i risarcimenti in caso di abuso dei contratti a termine. I giudici di Cassazione, però, hanno ritenuto infondato tale motivo di ricorso. Nel merito, hanno richiamato come ormai consolidato l’orientamento secondo cui nel comparto scolastico l’immissione in ruolo costituisce una sanzione adeguata a cancellare l’illecito, senza necessità di un ulteriore risarcimento. La decisione chiarisce in modo definitivo che nel mondo della scuola, l’assunzione a tempo indeterminato assorbe ogni pretesa risarcitoria legata ad eventuali abusi contrattuali pregressi. Fra i nostri iscritti ve ne sono diversi che possono presentare istanza di risarcimento, molti l’hanno già avuto, il ministero è stato costretto a risarcire diverse migliaia di euro come dimostrano le sentenze conclude Mucci

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