Premetto che Agrigento è la città che amo, che mi ha adottato, che porto sempre in “tasca” ovunque vado. La settimana scorsa, è venuto a trovarmi Noah, un caro amico che vive a Bournemouth, una città a est del Jurassic Coast, un tratto costiero dichiarato nel 2001 Patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Noah è un tipo curioso, è sempre alla ricerca dell’antico, del “traces of the past” tracce passate dice sempre in un italiano stentato. Decidiamo di fare un giro attraversando i vicoli, i cortili, le piccole piazze di Agrigento. “Can barely turn around without stepping on some piece of history” mi dice sorridendo, riesco a malapena a camminare senza calpestare qualche pezzo di storia. Noah immagina gli arabi, i normanni, gli angioini gli aragonesi. Visitiamo il Monastero di Santo Spirito, la chiesa di Santa Maria dei Greci, la bellissima Cattedrale di san Gerlando, completiamo il nostro giro visitando il Palazzo Vescovile con i suoi capolavori custoditi al Museo Diocesiano. Noah è talmente “pieno” di sapori antichi che mi chiede di vedere il centro cittadino. Da Porta di Ponte ci inoltriamo verso il centro, facendo un giro molto largo fino ad arrivare nei pressi di via Verdi, dove incontro un amico che ci invita a bere un caffè a casa sua. Dalla sua terrazza si vede una buona parte della città. Disgraziatamente gli occhi di Noah si posano in Via Nicone dove persiste un piccolo vallone pieno zeppo di spazzatura. Imbarazzato gli dico : “Quella non è Agrigento” Agrigento è quella che abbiamo visto prima, quella delle tue foto, quella che ancora oggi profuma di antico, quella che si sta preparando ad essere la Capitale della Cultura.
Aldo Mucci