“Strage Casteldaccia”, altri due indagati

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La Procura di Termini Imerese ha notificato altri due avvisi di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sulla strage sul lavoro a Casteldaccia. I dettagli.

Dopo Nicolò Di Salvo, titolare della “Quadrifoglio Group” di Partinico, vi sono altri due indagati a seguito della strage sul lavoro che lunedì 6 maggio ha provocato cinque morti a Casteldaccia, tra quattro operai della Quadrifoglio e uno interinale dell’Amap. La Procura di Termini Imerese, capitanata da Ambrogio Cartosio, ha iscritto nel registro degli indagati Gaetano Rotolo, direttore dei lavori e responsabile della sicurezza dell’Amap, l’Azienda municipalizzata acquedotti Palermo, e Giovanni Anselmo, amministratore unico della “Tek Infrastrutture srl” di San Cipirello. Così come a Di Salvo, iscritto nel registro degli indagati alla vigilia delle autopsie, anche a Rotolo e ad Anselmo si contestano le ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo e lesioni gravissime. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati dalla Squadra Mobile di Palermo. La “Tek” è la società che ha ottenuto un appalto da 1 milione di euro dall’Amap per la manutenzione delle reti fognarie. E ha assegnato in subappalto alla “Quadrifoglio” la commessa da 100.000 euro per l’auto-spurgo tramite aspirazione dell’ostruzione fognaria in via Nazionale a Casteldaccia.

Il luogo della tragedia

Gaetano Rotolo, invece, secondo quanto confermato dagli operai superstiti, sarebbe stato colui che ha sollevato il tombino dell’impianto di sollevamento dei reflui affinché gli operai tentassero di sbloccare materialmente l’ostruzione alla rete fognaria, violando così il contratto di subappalto. I lavoratori non sarebbero stati né qualificati né attrezzati e protetti per operare all’interno. E, quando il tappo della condotta è esploso, sono stati investiti dai liquami e, soprattutto, dall’idrogeno solforato, il gas tossico che li ha storditi e uccisi in pochi secondi. E tre dei cinque sono precipitati nella vasca di raccolta, tanto che per recuperali hanno lavorato i sommozzatori dei Vigili del fuoco. Nel frattempo è ancora ricoverato in gravi condizioni al Policlinico di Palermo il sesto operaio coinvolto nell’incidente, Domenico Viola, 62 anni, di Partinico, anche lui a lavoro con la “Quadrifoglio”. E’ ricoverato nel reparto di Terapia intensiva, diretto da Antonino Giarratano. Non respira ancora autonomamente, e i medici scrivono: “Il paziente continua il suo percorso di svezzamento dalla ventilazione controllata e si presenta stabile sotto il profilo della funzionalità degli altri parametri vitali e della funzione neurologica. Resta tuttavia ad elevata fragilità e pertanto non è ancora possibile sciogliere la riserva sulla vita, soprattutto per la funzione respiratoria e il controllo delle infezioni”. In occasione dei funerali delle vittime, l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, ha commentato: “Sento di far giungere un forte appello alla sicurezza sui luoghi di lavoro, auspicando un maggiore impegno di quanti hanno la responsabilità – legislatori, imprese, organizzazioni e associazioni di categoria – di tutelare i lavoratori. Queste morti, come anche gli infortuni, sono una sconfitta sociale, una profonda ferita del corpo sociale, riguarda tutti, non solo le imprese o le famiglie coinvolte”.

Angelo Ruoppolo – Teleacras

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