Gli assessori ad Agricoltura e Foreste e alla Formazione, Schifani ad interim e Turano, impegnati a fronteggiare due mine vaganti. I dettagli su quanto accade

Condividi

Oggi 15 maggio inizia, in anticipo, la campagna antincendio regionale, con termine al 31 ottobre. E il governo Schifani è impegnato a gettare acqua su due fuochi che, qualora divampino irrimediabilmente, rischiano di incidere sugli esiti elettorali delle Europee dell’8 e 9 giugno. Ecco perché si corre affannosamente ai ripari. Il primo tizzone ardente è il settore della Formazione professionale, con circa 6.000 operatori senza stipendio da mesi. Il secondo sono i più o meno 18.000 forestali che rivendicano aumenti in busta paga e, in tanti casi, la stabilizzazione, ovvero il ‘posto fisso’ 365 giorni all’anno. Gli assessori interessati, ossia il trapanese Mimmo Turano alla Formazione e il presidente della Regione, Schifani, con la delega ad interim ad Agricoltura e Foreste assunta dopo la sospensione e le dimissioni di Luca Sammartino, sono impegnati in acrobatiche manovre di salvataggio. E hanno convocato degli appositi ‘tavoli di crisi’. Le otto associazioni che raggruppano la maggior parte degli enti di formazione – Forma Sicilia, Iform Confimpresaitalia, Federterziario Scuola, Cenfop, Assofor, Anfop, Asef, Forma.re – denunciano la mancata erogazione di finanziamenti per 136 milioni di euro. Gabriele Albergoni, del Cenfop, tuona: “In particolare non è mai partito l’Avviso 3 che permetterebbe di attivare i corsi per gli ex percettori di reddito di cittadinanza e per i cassintegrati. Vale 56 milioni e senza questi corsi i disoccupati non possono neanche incassare il contributo da 350 euro al mese disposto dallo Stato. Inoltre, gli avvisi 7 e 8, per i corsi più tradizionali, sono iniziati ma senza che la Regione abbia ancora erogato i soldi. E tutto grava quindi sulle casse degli enti, in attesa che si sblocchi il contributo pubblico”. Sulle barricate della Formazione si sono asserragliati anche Cgil, Cisl e Uil. Sul fronte dei Forestali, da ultimo ha sventagliato una raffica di mitra il Sifus, acronimo di Sindacato fondato sull’unità e la stabilizzazione, sulla cui pagina facebook nel biglietto da visita si legge: “Sindacato diretto e gestito da lavoratori forestali che lotta per il diritto a lavorare 365 giorni annui”. Il segretario generale del Sifus, Maurizio Grosso, è appena intervenuto così: “La caduta in disgrazia dell’assessore all’Agricoltura, onorevole Sammartino, posto che avesse avuto veramente la volontà di presentare una proposta di riforma del comparto forestale, non può bloccare la discussione della riforma nella Commissione di merito, dove giace un disegno di legge, il 664, elaborato dal Sifus e depositato dal gruppo parlamentare ‘Sud chiama Nord’ già dal novembre 2023, e che va discusso immediatamente poiché non si può attendere che il patrimonio boschivo e forestale sia distrutto dagli incendi a causa dell’incapacità politica di questo Governo Schifani nell’attivazione delle idonee strategie di contrasto. Se il Governo non dovesse condividere il disegno di legge 664, e ha i numeri, lo modificasse come vuole. Abbiamo incontrato i deputati Ismaele La Vardera e Ludovico Balsamo e gli abbiamo chiesto di trovare una soluzione capace di sollecitare la discussione in Commissione, fermo restando che siamo pronti a scendere in piazza. La Vardera e Balsamo si sono impegnati, nonostante il clima ferragostano che si respira all’Assemblea regionale, ad intervenire immediatamente e, presto, ce ne daranno contezza”.

Gli assessori ad Agricoltura e Foreste e alla Formazione, Schifani ad interim e Turano, impegnati a fronteggiare due mine vaganti. I dettagli su quanto accade.

Oggi 15 maggio inizia, in anticipo, la campagna antincendio regionale, con termine al 31 ottobre. E il governo Schifani è impegnato a gettare acqua su due fuochi che, qualora divampino irrimediabilmente, rischiano di incidere sugli esiti elettorali delle Europee dell’8 e 9 giugno. Ecco perché si corre affannosamente ai ripari. Il primo tizzone ardente è il settore della Formazione professionale, con circa 6.000 operatori senza stipendio da mesi. Il secondo sono i più o meno 18.000 forestali che rivendicano aumenti in busta paga e, in tanti casi, la stabilizzazione, ovvero il ‘posto fisso’ 365 giorni all’anno.

Gli assessori interessati, ossia il trapanese Mimmo Turano alla Formazione e il presidente della Regione, Schifani, con la delega ad interim ad Agricoltura e Foreste assunta dopo la sospensione e le dimissioni di Luca Sammartino, sono impegnati in acrobatiche manovre di salvataggio. E hanno convocato degli appositi ‘tavoli di crisi’. Le otto associazioni che raggruppano la maggior parte degli enti di formazione – Forma Sicilia, Iform Confimpresaitalia, Federterziario Scuola, Cenfop, Assofor, Anfop, Asef, Forma.re – denunciano la mancata erogazione di finanziamenti per 136 milioni di euro. Gabriele Albergoni, del Cenfop, tuona: “In particolare non è mai partito l’Avviso 3 che permetterebbe di attivare i corsi per gli ex percettori di reddito di cittadinanza e per i cassintegrati.

Vale 56 milioni e senza questi corsi i disoccupati non possono neanche incassare il contributo da 350 euro al mese disposto dallo Stato. Inoltre, gli avvisi 7 e 8, per i corsi più tradizionali, sono iniziati ma senza che la Regione abbia ancora erogato i soldi. E tutto grava quindi sulle casse degli enti, in attesa che si sblocchi il contributo pubblico”. Sulle barricate della Formazione si sono asserragliati anche Cgil, Cisl e Uil. Sul fronte dei Forestali, da ultimo ha sventagliato una raffica di mitra il Sifus, acronimo di Sindacato fondato sull’unità e la stabilizzazione, sulla cui pagina facebook nel biglietto da visita si legge: “Sindacato diretto e gestito da lavoratori forestali che lotta per il diritto a lavorare 365 giorni annui”. Il segretario generale del Sifus, Maurizio Grosso, è appena intervenuto così: “La caduta in disgrazia dell’assessore all’Agricoltura, onorevole Sammartino, posto che avesse avuto veramente la volontà di presentare una proposta di riforma del comparto forestale, non può bloccare la discussione della riforma nella Commissione di merito, dove giace un disegno di legge, il 664, elaborato dal Sifus e depositato dal gruppo parlamentare ‘Sud chiama Nord’ già dal novembre 2023, e che va discusso immediatamente poiché non si può attendere che il patrimonio boschivo e forestale sia distrutto dagli incendi a causa dell’incapacità politica di questo Governo Schifani nell’attivazione delle idonee strategie di contrasto. Se il Governo non dovesse condividere il disegno di legge 664, e ha i numeri, lo modificasse come vuole. Abbiamo incontrato i deputati Ismaele La Vardera e Ludovico Balsamo e gli abbiamo chiesto di trovare una soluzione capace di sollecitare la discussione in Commissione, fermo restando che siamo pronti a scendere in piazza. La Vardera e Balsamo si sono impegnati, nonostante il clima ferragostano che si respira all’Assemblea regionale, ad intervenire immediatamente e, presto, ce ne daranno contezza”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

Notizie correlate

Leave a Comment