Primi esiti degli accertamenti dopo il tragico incidente stradale mortale in viale Regione Siciliana a Palermo: “Sotto l’asfalto il vuoto. Manca il sabbione e altro materiale necessario”.
A Palermo, su ordine della Procura della Repubblica, è stata sequestrata e transennata una parte della corsia di destra di viale Regione Siciliana. Si tratta della zona intorno alla buca, anzi la voragine, sull’asfalto, su cui si sarebbe imbattuto mortalmente il motociclista Samuele Fuschi, 38 anni, residente nel quartiere di Falsomiele. La Polizia municipale ha circondato con rete invalicabile un rettangolo di circa 100 metri. I Vigili urbani hanno effettuato i primi accertamenti, e gli esiti sono raccapriccianti. Spiegano: “La buca in viale Regione Siciliana dimostrerebbe che i lavori di rifacimento dell’asfalto non sono stati fatti a regola d’arte. Manca il sabbione e tutto quello che serve da fondo all’asfalto. Dalla voragine è evidente che sotto non c’è nulla. C’è da comprendere come sia stato possibile tutto questo. E comunque sarà tutto relazionato alla Procura”. Agli atti dell’inchiesta vi sono anche delle testimonianze. Un automobilista, Francesco Guagliardo, ha raccontato: “Passo frequentemente da lì per lavoro, per immettermi in autostrada. Ero alla guida della mia auto, quando ho notato l’avvallamento. Era vistoso, palesemente vuoto sotto, io ero ancora distante quando l’ho visto e per fortuna ero sulla sinistra, in fase di sorpasso. Sono così riuscito a non passarci sopra. L’asfalto stava cedendo, ma la buca non c’era ancora, ma potrebbero essere passati nel frattempo dei mezzi pesanti che hanno inevitabilmente contribuito al cedimento. Quello che è successo è terribile, poteva capitare a chiunque”. E dunque proseguono le indagini: il corpo di Samuele Fuschi è stato sbalzato a 47 metri di distanza dal luogo della voragine. E’ stata disposta una tac per definire esattamente le lesioni che hanno provocato la morte. Il casco è stato recuperato sul posto: è stato indossato? Si è sganciato a causa dell’impatto? Lo scooter Honda Sh è stato sotto sequestro amministrativo, perché senza assicurazione. La Protezione civile, su incarico della Procura, effettuerà dei rilievi. In riferimento alla dinamica di quanto accaduto, l’ipotesi privilegiata è che si sia prima formato un avvallamento e poi il cedimento, tecnicamente uno “scavernamento”. Uno dei birilli piazzati dai Vigili urbani è stato addirittura risucchiato durante l’intervento dopo l’incidente. Gli indaganti intendono inoltre riscontrare se l’eventuale mancata manutenzione della strada sia stata la causa del sinistro mortale. Se così fosse, il Comune sarebbe responsabile.
Il sindaco Roberto Lagalla spiega: “L’amministrazione comunale, negli ultimi mesi, ha attivato i primi cantieri, mettendo a disposizione il massimo che può in termini di uomini, mezzi e risorse economiche, dopo anni di immobilismo e dopo aver ridato agibilità finanziaria al Comune, rimasto senza bilancio per oltre tre anni. Siamo consapevoli dei ritardi da recuperare e non ci sottraiamo. Diciamo solo che avere rimesso in piedi i conti ci consente oggi di far andare avanti le opere sia di giorno, sia di notte. Anche l’attività di rattoppo è molto intensa e procede giorno dopo giorno, ma arrivare ovunque nello stesso momento non si può. Si va avanti con interventi singoli nei quartieri, dopo un lavoro di mappatura delle buche della città, mai eseguito prima”.