Vince colei che era stata salvata nella semifinale durante la quale i giudici (Bravi-Malgioglio-Giofrè) “non se l’erano sentita di mandare a casa qualcuno” lasciando dunque alla redazione la scelta sul da farsi.
Quindi la redazione sceglie di mandare tutti i sei semifinalisti alla finale.
Durante la finale, pian piano si sfoglia la rosa dei cantanti aspiranti al premio di 150 mila euro e alla fine Sarah ha la meglio sui 3 ragazzi (Mida-Holden-Petit) arrivando all’ultimo step insieme alla divina Marisol.
Sembrava quasi impari, l’ultimo step della finale, considerato che la bravura indiscussa di Marisol fosse quasi ingombrante confronto alle potenzialità di una ragazzina appena 18enne che – come dice Lorella Cuccarini durante la puntata – non ha mai preso lezioni di canto, neanche una. Però il televoto decreta la vittoria di Sarah che sembra quasi essere una vittoria anche sull’autotune, così tanto usato dagli altri ragazzi che gareggiavano per il titolo di vincitore.
Nessuno è però andato via a mani vuote. Premi della critica e quelli degli sponsor, premiano Marisol (premio della critica dato dai giornalisti in studio), Holden che vince il premio delle radio; Petit vince il premio della comunicazione e il premio “spirito libero” va a Dustin a cui vanno 30 mila euro. Sembrerebbe che nulla vada a Mida ma in fondo i ragazzi escono da lì già con un grande regalo, dischi già confezionati e distribuiti sulle piattaforme streaming, incontri e promozioni che faranno nei prossimi giorni, così come è stato per i concorrenti delle scorse edizioni.
I giornalisti in studio si sono espressi con giudizi pressocché neutri. Qualcuno con qualche consiglio, altri con dei complimenti un po’ pittoreschi: “Holden ti ammiro perché sei esteticamente normale”.
Ma alla fine resta un vincitore. Una vincitrice.
Ma prima di esprimere una riflessione su questa vittoria che nulla toglie alla ragazzina che ha sicuramente delle potenzialità, con molta probabilità ricorderemo questa edizione come quella più sottotono, tra le più brutte, quella con meno pathos, quella in cui alcuni ragazzi hanno potuto fare quello che volevano senza uno straccio di punizione, quella in cui il giudizio dato puntata dopo puntata ai ragazzi che si esibivano avevano criteri differenti tra canto e ballo. Per il ballo, c’era sempre un giudice che evidenziava alcune criticità, suggerendo su cosa lavorare, per il canto, questo non è avvenuto.
Ieri abbiamo avuto conferma di come Dustin e Marisol siano arrivati in trasmissione dopo aver studiato tantissimo e aver calcato palchi di teatro (lo dice Marisol in persona dicendo di aver avuto difficoltà ad adattarsi al mondo televisivo). Tanto studio prima, tanto studio nella scuola e tanto studio dopo, considerato che i due ballerini hanno vinto dei master in prestigiose scuole americane e ruoli da protagonista in Musical. Insomma … per il ballo lo studio sembra la conditio sine qua non per poter riuscire. Non a caso a Nicholas durante tutto l’anno è stato contestato di non essere abbastanza preparato proprio perché studiava danza da troppo poco tempo.
Per il canto invece sembra essere tutto possibile.
Chi aveva già un proprio seguito, ha trovato nella scuola la possibilità di confezionare un proprio lavoro.
E poi c’è lei, Sarah Toscano, incredula sulla sua stessa vittoria, che in realtà tra quelli in finalissima era colei che più meritava, ma …
Vorrei soffermarmi su un dettaglio che fa scaturire una riflessione che forse dovremmo fare tutti.
La 18enne non ha mai preso lezione di canto e non bastano certo 8 mesi per imparare la tecnica del canto. Lo studio del canto è difficile tanto quanto il ballo, perché fatto di tantissimi dettagli tecnici ed interpretativi.
Allora la riflessione è: quanto può essere educativo far passare il messaggio che anche se non hai mai preso lezioni di canto, hai la possibilità di vincere una somma così grande partecipando ad un programma televisivo, oltre ad una carriera confezionata ad arte su di te?
Quindi chiunque abbia questa aspirazione, anche senza studio può riuscire.
Io credo che il talento, l’attitudine, la predisposizione verso una disciplina artistica abbia bisogno di studio, di dedizione, di fatica per diventare arte. E in giro ci sono tanti ragazzi che studiano, che si applicano, che provano a diventare dei professionisti dell’arte, ma che probabilmente non avranno questo genere di chance.
Però non dubito che in futuro le cose possano cambiare. O forse semplicemente lo spero.
Intanto nasce una nuova accademia artistica gestita da Peparini e Vessicchio. Chissà cosa ci riserverà.
Basta attendere.
Sappiamo però che i casting per la nuova stagione di Amici sono già aperti.
Quanti Mida Petit Sarah Holden ci saranno nella prossima edizione?
Lo sapremo alla fine dell’estate.