Aeroporto Valle dei Templi: nuovo appello degli architetti alla politica

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La Mendola: “In linea con i principi a cui si ispira il Piano nazionale degli aeroporti, lo scalo agrigentino potrebbe alimentare il polo occidentale dell’Isola che farebbe capo a Punta Raisi”

Non perdiamo l’occasione! Siamo a un passo dal parere favorevole dell’Enac che consentirebbe l’inserimento dello scalo agrigentino nel Piano nazionale degli aeroporti. È il momento di unire le forze, al di là degli schieramenti politici, e di superare la cultura dei veti incrociati che da troppo tempo tarpa le ali allo sviluppo socio-economico della nostra terra”.

Con queste parole il presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento, Rino La Mendola, lancia un nuovo appello alla politica affinché venga presto rilasciato il parere dell’Enac per la realizzazione dello scalo aeroportuale a servizio della Sicilia centro meridionale, sulla base dello studio di fattibilità redatto dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento.

“L’ottimo studio redatto dagli esperti incaricati dal Libero Consorzio – continua La Mendola – dimostra piena fattibilità e sostenibilità economica nel tempo dell’infrastruttura e l’idoneità tecnica dell’area in cui dovrebbe sorgere, già individuata nella Piana di Licata, per un investimento complessivo di 115 milioni di euro. La realizzazione dello scalo sarebbe peraltro in linea con le previsioni del Piano nazionale degli aeroporti che, proiettando la programmazione al 2035, certifica la carenza del sistema aeroportuale siciliano, soprattutto per l’area centro-occidentale. Per concentrare, dal punto di vista amministrativo, le attività aeroportuali in due poli, come auspicato dalla programmazione nazionale – conclude il Presidente degli architetti – lo scalo agrigentino, così come quello di Birgi, potrebbe alimentare il polo occidentale dell’Isola che, dal punto di vista amministrativo, farebbe capo a Punta Raisi.  Analogamente, lo scalo di Comiso potrebbe essere aggregato al polo orientale, facente capo a Fontanarossa. Ciò supererebbe eventuali tensioni dovute a concorrenze territoriali consentendo peraltro una notevole riduzione dei costi di gestione e una più attenta e organica pianificazione dei voli in relazione alle esigenze del territorio siciliano”.

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